Leggo su L’Arena la lettera di un lettore a proposito delle app lanciate dal governo e non posso che condividere e sottoscrivere tutto ciò che afferma. Le app sono uno strumento tecnologico molto usato e di grande utilità, peccato che quelle prodotte dal governo o per scarsa adesione e/o per farraginosità falliscano quasi sempre. Adesso è il momento dell’ultima, l’app di nome IO che dovrebbe incentivare l’uso della moneta elettronica. Premetto che io uso da sempre carta di credito e bancomat con grande soddisfazione e comodità e per il resto faccio bonifici con l’home banking. Poi da quando basta strisciare la carta per pagare fino ad un massimo di 25 euro senza inserire il pin, lo trovo fantastico. Pagherei anche il caffè se potessi. Non nascondo che in Spagna, dove vado spessissimo, pago anche la birra con la carta e nessuno mi ha mai fatto problemi. Tornando al Cashback sinceramente non capisco perché sia necessario scaricare una app che a sua volta richiede lo Spid, che sembra molto faticoso da ottenere. In fondo, volendo io posso stampare in 2 minuti tutti i miei pagamenti elettronici dell’ultimo mese. Idem può fare la mia banca e dunque basterebbe firmare una liberatoria alla banca perché quest’ultima attesti che ho fatto un tot di pagamenti per una certa cifra ed il rimborso del 10 per cento dovrebbe essere quasi automatico. Comunque, come dice giustamente il lettore, anche il meccanismo del recupero è difficile. Se faccio 10 transazioni, spendendo più di 15.000 euro, non è il mio caso, il rimborso sarà dell’1 per cento. Chi spende tutti questi denari non sarà certamente interessato. Chi invece come me fa transazioni che possono andare dai 20 ai 100 euro, avrà un rimborso comunque minimo, sempre secondo il meccanismo del Cashback e dunque ne vale la pena? VERONA