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Biglietto più costoso per il Mart

«Dicono che in Europa siano preoccupati per la Meloni. Che succederà? Che è finita la pacchia e anche l’Italia difenderà i suoi interessi nazionali»: queste parole sono state pronunciate dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante un comizio a Milano dello scorso settembre. Dopo oltre sei mesi di Governo è triste constatare che in Italia la pacchia è davvero finita, ma per la cultura. Non si spiega in altro modo la scelta di Vittorio Sgarbi - critico d’arte, sottosegretario alla cultura del governo Meloni e anche direttore del Mart (museo trentino di arte moderna e contemporanea) - di aumentare il costo del biglietto di ingresso al museo di Rovereto. Questo si legge sul sito: «Si comunica che da sabato 1° aprile 2023 entrano in vigore le nuove tariffe di ingresso al Mart, alla Casa d’Arte Futuristica Depero a Rovereto e alla Galleria Civica di Trento». Il costo del biglietto raggiunge ora i 15 euro, una spesa decisamente troppo elevata per vedere la collezione permanente e le mostre temporanee di un’istituzione che cerca, da anni e in ogni modo, di rilanciarsi nel panorama museale italiano. Ma non solo. Addio anche all’ingresso gratuito nella prima domenica del mese da aprile a ottobre, nel periodo insomma generalmente più affollato di visitatori. La domenica gratis nei musei, introdotta nella scorsa legislatura dal ministro Franceschini, rappresenta l’unica vera possibilità di rendere la cultura accessibile a tutti, una sacrosanta occasione di entrare in contatto con la nostra storia, e di farci cogliere dalla bellezza di un’opera d’arte. Se la pacchia è finita perché l’Italia difenderà i suoi interessi nazionali, è più che evidente che la cultura non è contemplata tra questi stessi interessi. Antonella Galli VERONA

Antonella Galli

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