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Ancora alberi tagliati

Ennesimo taglio di alberi maestosi, forse centenari, a Verona. Stavolta a San Bernardino. Abbattuti un grandioso ippocastano ed uno stupendo pino marittimo nei giardinetti a fianco del chiosco della chiesa di San Bernardino, a due passi da San Zeno. Gli addetti ai lavori hanno dettagliatamente motivato e documentato la necessità dell’abbattimento, riconducibile a problemi di sicurezza pubblica. La stabilità delle piante, secondo scientifiche curve di studio era compromessa. Allora, pur volendo prendere per buoni questi dati e, con il dolore nel cuore, accettare l’immiserimento estetico di questo scorcio storico e, ancora più grave, con la consapevolezza che siamo stati privati ancora una volta di verde, così poco a Verona, unico e vero fattore depurante dell’aria, mi sono domandata ed ho chiesto: come queste chiome saranno sostituite, a quando il reimpianto? Mi hanno detto quest’inverno, stagione propizia. Ed ancora, volendo accettare come vera la promessa domando: saranno sostituiti con pochi rachitici fusti della dimensione di un mignolo o, con impegno e lungimiranza sarà fatto qualcosa di meglio? Come cittadina, come essere umano penso che non due, tre o quattro nuove e benvenute giovani pianticelle potranno, se non nell’arco di parecchie decine di anni, espletare il lavoro di pulizia, rinnovo e filtro dell’aria oltre che di termoregolazione che le chiome sottratteci erano in grado di fare. Per cui dieci, cento nuove piante andrebbero messe a dimora, in ogni luogo, angolo e spiazzo pubblico disponibile. È ora che chi di dovere tolga dal cellophane il cuore e scarti l’anima dall’involucro dell’interesse economico e cominci a guardare dritto negli occhi figli e nipoti. Loro e noi tutti abbiamo in primis bisogno di godere di buona salute e l’aria, più del pane, è elemento basilare ed indispensabile e, a differenza del pane, non si può scegliere o selezionare, è questo vale per tutti, ricchi e non! Adriana Brentegani VERONA

Adriana Brentegani

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