In risposta all’articolo de L’Arena sulle comprensibili proteste degli studenti per le scuole al freddo, vorrei condividere con i lettori e con i ragazzi un mio ricordo. Frequentavo nel 1940, anno di guerra, l’ultimo anno al Liceo scientifico «Messedaglia» di Verona. Riscaldamento di guerra: il termometro appeso al muro dell’aula, vicino alla cattedra, segnava 11 gradi. Facevamo lezione con cappotto, sciarpa, guanti e geloni. Non ci lamentavamo, però, perché avevamo anche altre maggiori preoccupazioni. Quello che mi porto ancora in cuore è il ricordo degli ottimi insegnanti, dei compagni, del mio Liceo. Un incoraggiamento ai ragazzi: portate pazienza, la primavera torna sempre. Fedora Bondi VERONA