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Una gita sul Baldo in cerca di Big Balù

Pochi - scrive la Olga - si possono permettere di andare in vacanza al mare o in montagna, specie quest'anno in cui l'aumento generalizzato dei prezzi e delle tariffe costringe molte famiglie a s-ciapàr col manaréto molte voci voluttuarie del proprio bilancio. La Lella mi telefona da Rimini per dirmi che il sabato e la domenica le spiagge sono piene di bagnanti che vengono dal circondario ma che gli altri giorni si sta molto larghi, come nel Dòmo a messa prima, segno che schei no ghe n'è e che quei che gh'è i serve apena par magnàr, par le boléte e la benzina. Solo con quello che ci costano in un anno il gas e la luce ci si potrebbe permettere una vacanza a Santo Domingo che il mio Gino non è riuscito a trovare sul mappamondo vinto alla lotteria di una sagra. E allora non restano che le brevi gite organizzate dal bareto o dalla Pro L'oco o, col caldo che fa, la cantina del Marandèla dove fa fresco e ci sediamo davanti al juke-box ad ascoltare Gino Latilla e Carla Boni. Io e il mio Gino però preferiamo i boschi e ci iscriviamo a tutte le gite che hanno come destinazione una pineta, un faggeto, un querceto, un gingko bilobeto o un'ombra fresca mista. Le gite si organizzano il giovedì per la domenica. L'ultima è stata molto interessante: prevedeva un'escursione sul Baldo per vedere l'orso Big Balù di cui l'ambientalista del bareto, Zanna Gialla, il capo gita, ci ha mostrato un selfi che si era fatto con la bestia in atteggiamento affettuoso. Dell'orso non abbiamo visto neanche l'ombra ma Zanna Gialla ci ha mostrato i segni delle unghiate sulla corteccia di un albero e un escremento di cui ha riconosciuto subito il marchio di fabbrica. «È di Big Balù» ha esclamato trionfante. Ci siamo messi alla ricerca di altre tracce per arrivare all'orso di cui avevamo fotografato la prima come fosse stato un trofeo di caccia. Ne abbiamo trovate parecchie e el Tegolina se n'è infilata una nello zaino per souvenir. Stranamente le tracce finivano in una malga dove le vacche attendevano in fila di essere munte. Non c'era dubbio che avevamo seguito le tracce sbagliate ma abbiamo comunque vissuto una bella avventura e Zanna Gialla ha preso una percentuale dal pastore, con cui era d'accordo, sul formaggio che abbiamo comprato.

Silvino Gonzato

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