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Un vinodotto dal Veneto in cambio del gas russo

Ho visto Zaia fare la pizza in uno stand del Vinitaly con grande abilità, quasi non avesse fatto altro nella vita - scrive la Olga - e mi sono detta che se gli dovesse andare male in politica, cosa del resto improbabile, avrebbe comunque un lavoro assicurato. Diversamente, uno che non sapesse fare niente avrebbe un posto assicurato in politica. Potrei elencare un'infinità di casi ma mi astengo perché temo di lasciarne fuori qualcuno. Che il Veneto fosse campione mondiale di pizza me l'ero scordato, ma Zaia l'ha puntualmente ricordato. Ogni volta che il governatore apre bocca ci ricorda un primato del Veneto. Credo che ci manchi solo quello della produzione di banane. Il Vinitaly è una fiera delle vanità, una fatua passerella per i politici, ma Zaia, che umanamente avrà pure le sue vanità ed è comunque un politico, è concreto, non parla mai a vanvera, e, oltre alla pizza, sa fare un mucchio di cose: va a cavallo, prende i vedèi col lazo come i caubòy, è un grande esperto di vini, è un formidabile giocatore di briscola, è una inamovibile statuina nel presepe napoletano, è un monumento dell'autonomia veneta che va predicando da sempre ma che mai non arriva. Zaia è tutto, trabocca di risorse. Tra i primati rivendicati con orgoglio dal governatore c'è quello, ovviamente, del vino. Il Veneto è il primo esportatore d'Italia. La Russia non è tra i primi nostri clienti ma potrebbe diventarlo se in cambio del gas che, per ritorsione contro la fornitura di armi all'Ucraina, ci potrebbe negare del tutto, le spedissimo il vino mediante un vinodotto. Credo che Zaia ci stia pensando. Metano russo in cambio di vino veneto. Non l'ha ancora detto, ma lo dirà. Sono quasi certa che Putin valuterebbe la proposta con attenzione. A trattare con lui si potrebbe mandare il consigliere regionale Valdegamberi che da quelle parti è conosciuto. Il mio Gino plaude all'idea del vinodotto e, nel caso venisse costruito, si raccomanda che il vino viaggi spedito, senza troppe curve che ne rallentino il flusso perché è più delicato del gas e non va sballottato troppo. Mio marito si raccomanda anche che non ci siano salite ma sono sicura che Zaia sappia che il vino non sopporta i bruschi dislivelli perché el podarìa imbugàrse.

Silvino Gonzato

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