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La posta della Olga

Un cavallo che non sa essere un cavallo

Vedo el Gelmo Vacamòra seduto per terra con la schiena appoggiata al muro della stalla - scrive la Olga - Ha il cappello sugli occhi e fuma il toscano. Il mio Gino lo saluta ma non ha risposta. «Lassèlo star ché no l’è giornada» ci fa la Bruna. E ci racconta che il marito era appena tornato dalla Fieracavalli dove avrebbe voluto portare il suo ronzino, Rimba, perché si rendesse conto di come dovrebbe essere un cavallo degno di rispetto. Aveva preso due biglietti, uno per sé e uno per Rimba che intendeva far entrare come visitatore. «Lei sì, ma l’animale no» gli è stato detto. «Ma l’è un cavàl, questa no l’è la Fiera dei cavài?» ha protestato el Vacamòra. E pensare che affinché non sfigurasse, l’aveva lustrato per ore, gli aveva passato il Brill sugli zoccoli e buttato sopra una coperta che gli aveva fatto la Bruna con l’uncinetto. Era stato il veterinario a raccomandare al Vacamòra di portarlo in Fiera: il confronto coi suoi simili più fortunati avrebbe forse giovato alla sua autostima, sarebbe sorta in lui un po’ di utile vanità, avrebbe migliorato il passo e la postura, lo avrebbe scosso dall’indolenza, forse si sarebbe innamorato di una cavalla. «L’è demoralizà - ci fa la Bruna indicando col mento el Vacamòra - ma a Rimba no ghe ne frega gnente, guardèlo». Rimba è sull’aia, ci guarda con un occhio semichiuso e l’altro sgranato. Rimba è l’abbreviazione di Rimbambito. Pare che sappia che stiamo parlando di lui. La Bruna ci spiega che non sa cosa sia essere un cavallo. Disdegna tirare il carretto, si pianta in mezzo alla strada e non lo smuove nessuno. Odia il lavoro dei campi, si ribella all’aratro, gli piace solo rincorrere le oche e dormire. «Èmo proà a vèndarlo ma ci vuto che vóia ‘na degràssia del genere, l’émo parfìn portà da un mago dei cavài» dice la Bruna. «Gelmo, gh’è la Olga e el Gino, dai che te béi un goto con lori». «In mona tuti» risponde. L’ultima occasione era la Fieracavalli. Un’ingiustizia aver lasciato fuori Rimba dalla sua Fiera.

Silvino Gonzato

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