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Un bonus per il pane trainato dal 110 per cento?

Tra i tanti bonus elargiti dal governo - scrive la Olga - ce ne vorrebbe urgentemente uno anche per il pane, visto che lo si pagherà fino all'80 per cento in più ed è diventato così un genere di lusso come le supercar e gli yòct. Un bonus per il pane servirebbe come il pane. Magari, come sostiene il mio Gino, potrebbe essere inserito nel superbonus 110%. Ti fai mettere il cappotto di polistirolo alla casa (condizione sine qui quo qua non) e tra le tapparelle, la caldaia e le tante altre delizie a rimorchio, il governo ti ci fa rientrare anche la ciopéta , la mantovana, la rosetta, la ciabatta o qualche sacco di farina per chi, come la Ernesta, si fa il pane in casa. Della pletora di altri bonus non si vive, ma di pane sì, anche se di solo pane non si campa, frase evangelica che ciascuno interpreta come vuole ma che comunque ha come punto di partenza il pane. Leggo che, sempre a rimorchio del 110% , c'è perfino il bonus tende da sole per le quali però bisogna sborsare metà della cifra. Non possono richiederlo quelli che hanno la casa nel fitto di un bosco o che vivono in un seminterrato o che sono oscurati dai palazzoni che li circondano. Per gli altri la condizione per lo sconto-tenda è che la casa sia rivolta a Sud, Est, Ovest, Sud-est e Sud-ovest. Sono tagliati fuori quelli che ce l'hanno a Nord, Nord-est e Nord-ovest. A leggere i “sine qui quo qua non“ dei supertecnici governativi, ti viene da scrioltolàrti per terra dalle sganassade. Ci sono appartamenti, come nei condomìni, che hanno più lati, magari uno orientato a Nord e uno a Sud. Nella domanda bisogna specificare che sul pontesèl a Nord batte il sole la mattina e che su quello a Sud batte da mezzogiorno fino al tramonto e sperare che lo capiscano. Se non lo capiscono, avrai lo sconto solo se l'asseveratore che ti manderanno nel breve giro di qualche anno si piazzerà a casa tua per quasi tutta la giornata spostandosi da un pontesèl all'altro. Altro bonus sganassevole è quello per le casalinghe e i casalinghi. Il governo ti paga dei corsi per trovarti un lavoro, non riconoscendo quindi che le faccende di casa lo siano o siano umilianti. Mi domando dove vivano quelli che s'inventano queste monade. Sicuramente nella tenebrosa ombra di una tana.

Silvino Gonzato

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