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La posta della Olga

«Spèta che te aiuto» E ghe farìa 'n òcio nero

Ogni volta che il professor Scalcagnato si tagliava facendosi la barba - scrive la Olga - la classe lo applaudiva. I primi giorni non capiva e gli pareva che, esibendo alcuni suoi studenti dei lividi o dei segni rossastri in faccia come esiti di energici pizzicotti inflittisi, questi volessero in qualche modo imitarlo dimostrandogli una sorta di singolare solidarietà. Un giorno disse che quella dimostrazione d'affetto era eccessiva e che se lui non era capace di uscire indenne dalle rasature mattutine, non voleva che la sua maldestrezza si traducesse in un tributo sacrificale per la classe. Da allora i suoi studenti non lo applaudono più. Credevano che anche il loro profe seguisse la nuova moda autolesionistica delle "cicatrici francesi" lanciata da Tik Tok e consistente nel deturparsi il viso come segno di coraggio ma, saputo che era solo incapace di manovrare la lametta, invece di battergli le mani, adesso lo spernacchiano. «Olga - mi fa stamattina - finalmente mi ero guadagnato la stima della classe e se avessi saputo che per farlo mi sarei dovuto scarnificare apposta, non avrei detto la verità e avrei continuato ad essere il loro eroe». «Se el vol recuperàr la stima dei so lazaroni - gli ho detto - el se tàia 'na récia». Quella delle "cicatrici francesi" - pratica attribuita ai criminali marsigliesi che si rendono più spaventosi sfigurandosi il viso col coltello - è l'ultima delle pericolose stupidità che si diffondono grazie ai social network. Credevamo di averla vista a Sanremo la peggiore gioventù, è anche vero che l'esempio dato da Blanco, Fedez e Rosa Chemical (un giovinastro nonostante l'olezzante nome femminile) è stato nefando, ma la razza degli idioti esibizionisti sta proliferando ovunque. C'è del marcio tra i giovani, la società sta rotolando inesorabilmente verso el luamàr che ci inghiottirà tutti e mi pare che la corsa sia spedita e senza ostacoli. Non bastava a queste sciagurate generazioni l'abbruttirsi con piercing, tatuaggi, anelli al naso come i Batumba e i Kalunga, ora (ma non da ora perché le "cicatrici francesi" sono solo l'ultima moda) si sfregiano il viso, se lo tagliuzzano, se lo illividiscono e fanno da soli, senza farsi aiutare. Se fossi il genitore di uno di questi gli direi: «Spèta che te aiuto». E ghe farìa 'n òcio nero.

Silvino Gonzato

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