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Senza WhatsApp si disperdono le oche

Toglietemi tutto - scrive la Olga - ma non WhatsApp. Senza l'universale servizio di messaggistica si ferma il mondo. I cuoricini smettono di volare gioiosamente da un utente all'altro, i buongiorno corredati da fiori e pupazzi si arenano in partenza in un vuoto tombale, la figurina della tazza di caffè fumante, simbolo di augurio di buon inizio di giornata, finisce nel Limbo delle buone cose abortite, le faccine vengono disperse dal vento cieco dell'indifferenza. Ieri per due ore WhatsApp ci ha mollato ed è stata una mezza tragedia. Prima del bleckàut la Mariuccia, la basabanchi, mi ha mandato i santi del giorno, Crisante e Daria, e poi basta. Di solito mentre faccio colazione ricevo una decina di messaggi dalle mie amiche, in gran parte monade, ma mi rallegrano e, comunque, fanno parte della normalità. Ieri mattina dopo aver ricevuto solo quello della Mariuccia mi sono preoccupata, prima di tutto perché ho avvertito una sorta di crisi da astinenza di cui mai avrei pensato di dover soffrire, e poi perché mi sono sentita abbandonata dalle mie betòneghe. Almeno fino a quando non mi ha telefonato la Elide: «T'ò mandà el messagio che ancó fago i bìgoli co' le sardèle. L'èto ricevùo, me sa de no parché gh'è 'na spunta sola». Poi mi ha chiamato la Teresa: «T'à telefonà la Elide? Ò apena sentìo in televisión che Uotsàp no'l funsiona più in tuto el mondo, da Onolùlu ai Poli, Raldòn compreso. Ch'el sia sta un sabotagio dei russi che ià taià qualche cana?». Disperse come le oche quando vi piomba in mezzo il trattore, le mie amiche avevano perso la tramontana. Senza WhatsApp, el comarègo perdeva la sua componente onlàin. Due ore di telefonate allarmate. «El me Palmiro l'è in cantiér a Pelaloco - mi dice la Pasqualina - De solito el me mesàgia un par de òlte e mi ghe rispondo ma stamatina no riussémo a scrìvarse e se ghe telefono el se incassa. Gò sempre el pensièr ch'el vaga a dòne». Finalmente verso le undici le spunte sono raddoppiate e mi è arrivata una valanga di messaggi arretrati. Ho tirato un sospiro di sollievo. Li ho letti, tutte monade tranne una: la Eleonora mi chiedeva di tenerle la Pucci, la cagnetta, fino alle 10. L'ultima volta la Pucci ha rosegato le pantofole del mio Gino. Grazie al bleckàut l'ho scapolata.

Silvino Gonzato

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