Questi vecchi indolenti che non amano le code

Non se ne può più de ‘sti vèci che si lamentano di tutto - scrive la Olga - e che vorrebbero sempre trovare la pappa fatta. I vèci di Legnago, tramite il Tribunale per i diritti del malato e dell’anziano, protestano perché l’unico modo ammesso dal Comune per pagare la tassa sulle sgaùie è il modello F 24 che li costringe a lasciare le loro calde cucce per andare a fare la coda agli sportelli delle poste o della banca. Non si capisce perché agli anziani non piacciano le code. Anche se perdono un’oretta o due a guardarsi la schiena l’un l’altro, non sarà la fine del mondo. Non sanno come impiegare il tempo e allora cosa c’è di meglio di una coda in cui, tra l’altro, si può socializzare, parlare del tempo, scambiarsi confidenze su figli, nipoti e gatti, lagnarsi dei calli o dell’artrosi? Invece di ringraziare il sindaco per questa opportunità che amabilmente gli offre, insorgono. Non capiscono che uscire di casa è tutta salute. Sì ma fa freddo, sì ma piove, sì ma mi dolgono le gambe, sì ma col freddo mi si alza la pressione. Sì un bel niente. Dai, vèci, muovete le fiappe chiappe e andate a pagare. I vèci, come si sa, sono arroganti e scalciano come i muli, vorrebbero una forma di pagamento più comoda, magari il Pago Pa che non li farebbe uscire di casa. Non capiscono che a Legnago, come in qualsiasi altro posto, contano poco o, meglio, contano solo come contribuenti. Sono i pagatori più fedeli, pagano abbondantemente prima della scadenza, non sgarrano, sono forse gli unici ad avere il senso del dovere, ma purtroppo hanno il difetto di considerare le code come un fastidio, spesso come ostacoli insormontabili. Che lagna ‘sti vèci! Fanno già la coda ai distretti sanitari, all’Anagrafe, alle Poste per ritirare una raccomandata o per pagare le bollette, dal medico per i vaccini, ma il doverla fare anche per le sgaùie lo considerano un accanimento. Il Comune di Legnago potrebbe andargli incontro ma c’è il rischio di viziarli e un vècio viziato non lo si controlla più.