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Politica, il disamore diventa passione

La disaffezione dalla politica - scrive la Olga - è un fenomeno che riguarda tutti quelli che per vari motivi, spesso indipendenti dalla loro volontà, non possono esserne protagonisti, e quindi la politica la devono subire. Lo sostiene il politologo Scoatìn dell'università di Cavaión nel suo bestseller “L'àlbio, gh'è ci magna e ci ghe tóca vardàr“. Ne ho sottomano una copia autografata co' le réce dell'uso. A pagina 369 el Scoatìn scrive: «La disaffezione svanisce nel momento in cui si viene chiamati a far parte di una lista elettorale. In quel momento il disamore diventa passione, anzi non c'è mai stato disamore, come evidenziano tante testimonianze tra cui quella di un tale Peppino Rengàia: "Fin dall'asilo stravedevo per la politica, un fuoco che non si è mai spento"». Credo che sia capitata la stessa cosa a una buona parte degli 844 candidati ai 36 strapuntini di consigliere comunale. Suppongo che prima della chiamata ognuno fosse intento al suo lavoro quotidiano: chi stava rivoltando el luamàr nel suo campo, chi passava carte alla scrivania, chi stava piantando ciòdi, chi stava dietro al banco di un negozio, chi stava maledicendo la politica in un'osteria... Li chiamano e loro obbediscono come Cincinnato. Sono tutte persone che per il loro mestiere si sono fatte delle conoscenze e quindi potrebbero portare 'na bèla fassinéta de voti a questo o a quell'altro candidato sindaco. Non c'è vanità, solo spirito di servizio e, ovvio, l'amore mai sopito per la politica. Poi ci sono i ritorni. Ci si chiedeva dove fossero finiti e invece rieccoli. Sono i vecchi politici che i se fa su le màneghe: «Son vegnù a dàrve 'na man». Ma bisogna fare largo anche ai parlamentari che si candidano per supportare questo o quell'altro, per poi, una volta eletti consiglieri, infilare el Buso del Gato e ritirarsi. Insoma gh'è de tutto come i minestroni che ghe cusino par el me Gino ch'èl ghe vol rénto anca la códega. Un colpo de ramassa ne manderà a casa 808 ma intanto qualcuno si sarà visto per la prima volta la foto sul giornale. E gli sarà bastato.

Silvino Gonzato

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