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La posta della Olga

Perché non usare capre per ripulire le mura?

Nella fase iniziale il maxipiano del Comune per la salvaguardia e la manutenzione delle mure magistrali - scrive la Olga - prevede di estirpare gli arbusti e le erbe che affondano le radici negli interstizi tra mattone e mattone minandone la stabilità. Il lavoro sarà fatto da uomini mentre sarebbe più efficace farlo fare alle capre. Sono specialiste non solo nel brucare ma anche nello strattonare le radici fino a divellerle. A questo punto la domanda, visto che le capre non camminano sui muri, è: come farle lavorare verticalmente? La risposta è semplice: o imbragarle e issarle mediante verricelli all’altezza via via voluta o, con lo stesso sistema, sollevarle e depositarle sulle assi di un ponteggio recintato da una rete per permettere il lavoro in sicurezza. L’altra domanda è: abbiamo abbastanza capre per gli undici chilometri di cinta muraria? Pare di no e allora bisognerà importarle dalla Sardegna o dalle Eolie dove sono in esubero e sarà questa l’unica spesa per il Comune perché il brucamento è gratuito, non solo ma col ricavato della vendita della lana si potrà ammortizzare il costo dei ponteggi. È possibile anche un’altra opzione: nella campagna senese vive la signora Nora Kravis che da New York, dove faceva l’addestratrice di cavalli, si è spostata in Toscana dove alleva capre cashmere che dà in affitto per ripulire terreni agricoli abbandonati, mille euro per ettaro e trasporto degli animali in loco. Da quando ha messo su la sua azienda, nessuno nel Senese usa più inquinanti tosaerba o velenosi diserbanti. Non credo che farà questioni se le si dice che le sue capre dovranno brucare in verticale. Le capre della signora Nora brucano anche il sabato e la domenica.

Gonzato Silvino

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