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Ombra libera in Bra ma servono i tornelli

Ci vorranno i tornelli - scrive la Olga -. Dopo che il nuovo corso della politica cittadina, in barba al regolamento, ha dato il via ufficiale al godimento libero dell'ombra nelle aiuole erbose dei giardini della Bra e dopo che il soprintendente Tiné ha svicolato sostenendo che, riguardo al decoro della piazza, le priorità sono altre, suppongo che nei prossimi giorni (sempre che no pióa) non ci sarà una zolla che non sarà occupata da cittadini accaldati. Ecco perché ci vorranno i tornelli come allo stadio e, una volta esauriti i posti all'ombra, si dirotterà la moltitudine verso altre ombre, meno panoramiche, ma ugualmente ristoratrici. Poi, a meno che, per ordinanza o per uso capione, le aiuole non diventino di libero accesso per tutta l'estate, e per le estati che seguiranno, ci vorrà una regoletta che imponga un limite termometrico al di sotto del quale torni vincolante il divieto della normativa di polizia urbana, limite che il meteorologo del bareto, Spampanato, fissa in 26 gradi. Al momento tutta la cittadinanza potrebbe assaltare le ombre della Bra portandosi frighetti con le bibite, sdraie e giochi per i bimbi, le badanti potrebbero accompagnarvi gli anziani, le babysitter i piccoli in custodia e siccome anche i cani e i gatti soffrono il caldo, sarebbe una crudeltà escluderli, e non solo loro: paradossalmente chi avesse in casa un dromedario potrebbe associarsi. L'ombra non si nega a nessuno. «Dell'estate apprezzo solo l'ombra - dice el professor Scalcagnato - eccetto quella definitiva dei cipressi del Foscolo». El Scalcagnato se non cita non è contento, è un citofono. Ma ripensando alle aiuole dei giardini della Bra, mentre l'ombra non si consuma con l'uso, come sostiene il filosofo Strusa, in pochi giorni del prato erboso, a forza di calpestarlo e di sdraiarcisi sopra, non resterà che qualche ciuffo secco e non sarà un bel vedere. È l'unico limite alla liberalità della nuova amministrazione alla quale, pur essendo io consapevole di non avere alcuna autorevolezza, suggerisco di sostituire i prati delle aiuole col tartan sempreverde che oggi ha un largo impiego tranne che nelle zone di pascolo delle vacche, non ancora praticabile in Bra.

Silvino Gonzato

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