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Non sempre è spreco Le ragioni dei negozianti

Se la porta del negozio è aperta sulla pubblica via - scrive la Olga - magari la gente entra, si guarda attorno, dà una sbirciatina ai prezzi, forse compra, forse ripasserà per i regali natalizi, si gode anche il tepore soffiato dagli inverter. Se la porta è chiusa in ossequio alle raccomandazioni di risparmiare sul riscaldamento, è facile che la gente non entri, schiacci il naso contro la vetrina e poi tiri dritto. Mi metto nei panni del gestore del grande negozio: la porta a vetri aperta (e se è a vetri non pare neanche che ci sia) è un prolungamento gratuito del locale sulla strada che invade anche attraverso la musica, spesso sparata a tutto volume, un invito a entrare, a curiosare, a farsi un'idea, a comprare. Il negoziante ha fatto i suoi conti e non vedo chi possa farli meglio di un negoziante: la dispersione e quindi il consumo di energia gli costano un occhio della testa, le bollette sono più gonfie di quella rana che in una favola vuole imitare il bue, ma se non tiene la porta spalancata perde clienti. Un negoziante potrebbe dire: «Ma se vi scaldo anche la strada, cosa volete di più?». È ovvio che il Rino becàr non ha alcun motivo per tenere aperta la porta della bottega, e non ne ha neanche la Virginia mudandàra che ha un buséto di negozio in cui quando entri ti cadono addosso le scatole. A noi, che non abbiamo bottega, la porta di casa serve esclusivamente per entrare e uscire, operazioni che sbrighiamo in fretta (io e il mio Gino entriamo a sogliola) per non incidere sul termostato e rendere ancora più roventi le bollette. Vedere i grandi negozi spalancati può suscitare sdegno, può innescare giudizi di immoralità in tempi in cui lo spreco di energia è un delitto ma dobbiamo capire anche le ragioni di chi, dopo aver fatto i propri conti, considera lo spreco come un investimento, come un modo per non allontanare la clientela. Nessuno fa qualcosa per rimetterci, men che meno i commercianti. Le lamentele dei nostri lettori sono comprensibili ma non sempre giustificabili. Il ragionier Dolimàn dice che è così anche nelle altre città. Se poi vogliamo dirla tutta, c'è gente che entra nei negozi e nei grandi magazzini per scaldarsi e risparmiare sul riscaldamento domestico. Spreco e risparmio fanno un gualivo.

Silvino Gonzato

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