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La posta della Olga

Non è roba da psicologi ma da pedate nel sedere

Fosse successo alle Caroèrse, alla Genovesa o al Pestrìn - scrive la Olga - sarebbe stato comunque un gesto deprecabile, ma che un adolescente o poco più venga rapinato del monopattino e massacrato di botte da una banda di coetanei comandata da una mocciosa erinni, in pieno centro, in piazza Bra, all'imbocco di via Roma, in mezzo alla folla dello struscio, pone interrogativi che da troppo tempo rimangono senza risposta. Dato per scontato che purtroppo le bande baby (baby è un’aggravante, non un’attenuante) imperversano ormai da anni e che agiscono sfrontatamente e senza paura, quasi fosse una sfida, nel cuore della città, cosa si è fatto finora per rispedirle piagnucolanti a pedate nel culo alle ignare famiglie di appartenenza? E sapendo che la loro vetrina è piazza Bra e dintorni dove dovrebbe esserci un vigile ogni cento metri per trasmettere a cittadini e turisti, con la sola presenza, un rassicurante senso di sicurezza, perché si insiste nel voler giocare a guardie e ladri con i soli ladri e senza guardie? Che gioco è se le guardie arrivano dopo il misfatto, chiamate per telefono da cittadini spaventati e da inorriditi negozianti arcistufi per le troppe West Side Story o per i troppi barbari pestaggi che vanno in scena sotto il loro naso? Tante riunioni del Comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico, ma non si vede né sicurezza né ordine. Siamo in piena campagna elettorale, i candidati a sindaco prospettano scenari di beatitudine che dovrebbero esserci garantiti dalla banda ultralarga, dalla massiccia digitalizzazione, dall'impegno (vago) per il territorio, pensando forse che il fenomeno delle bande di minori sia roba da psicologi, non da amministratori e da gendarmi. Pòri 'sti buteléti, sono vittime del disagio giovanile, magari con una predichetta diventano mansueti come chierichetti. Anche l'indiavolata mocaióna che ha pestato il ragazzino che spingeva a mano il monopattino ha dentro il tarlo del disagio. Colpa del tarlo se la città è in mano ai baby delinquenti. Ma intanto questi tarlati hanno segnato il territorio pisciando contro i lampioni. Le ragazzine, invece di stringere in mano mazzolini di violette, menano. Il disagio le ha snaturate. Non più filarini ma cazzottoni. Urge agire ma anche pensare.

Silvino Gonzato

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