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'Na mànega de paiàssi ma li abbiamo eletti noi

È già stato detto molto su questa crisi di governo - scrive la Olga - ma anch'io vorrei dire la mia. Neanche dal peggior circo, uno di quei piccoli e sgangherati circhi che piantavano il tendone nelle periferie e si reggevano solo sull'esibizione di quattro paiàssi che simulavano peti contro il pubblico azionando una pompetta, ci si poteva aspettare il dissennato spettacolo che ci hanno propinato i partiti al governo nel delirio da manicomio che ha portato alle dimissioni di Draghi. Con l'aggravante che i peti dei parlamentari non sono stati indirizzati allo sparuto pubblico del piccolo circo ma a tutti quegli italiani che in questo drammatico accavallarsi di profonda crisi economica, di guerra nel cuore dell'Europa e di pandemia che rialza la cresta avevano riposto le loro speranze in un timoniere stimato da tutto il mondo. Draghi non ha sbattuto contro gli scogli di suo ma ce l'hanno mandato per cinico calcolo elettorale, per meschini interessi di bottega perché la politica è così: si riempie la bocca di paroloni d'amore per il popolo ma del popolo non gliene frega un tubo, lo considera solo come serbatoio di voti. Ciò che sta a cuore ai parlamentari sono il potere, lo stipendio, il prestigio, l'auto blu, i viaggi a ufo. Sciolte le camere, si sciolgono tutti, per molti finisce la cuccagna ma con un bel gruzzolo in tasca e la pensione garantita. Per altri, blindati dai partiti, ci sarà l'indegno ritorno. E a pagare il prezzo della crisi di governo siamo solo noi tordi che ci facciamo spetezzare in faccia. Il manicomio ha dato il peggio di sé ma ne verrà un altro all'altezza delle solite bassezze. E intanto Putin se la ride in Russia e Ucraina, brinda col suo valletto di camera, quel Medvedev che vuole spazzare via l'Occidente. Si voterà a settembre ma la campagna elettorale è cominciata dal giorno in cui questo governo si è insediato. Avrebbe dovuto essere tenuto insieme da un patto di fiducia, ma quale fiducia vuoi riporre in certe facce da tòla che solo a vederle trasudano diffidenza e sospetto? 'Na mànega de paiàssi ma che abbiamo eletto noi.

Silvino Gonzato

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