Ma non rifilateci il Bacanàl novembrino

Si cerca affannosamente una nuova data - scrive la Olga - per la sfilata del Vènardi Gnocolàr annullato «par do gosse». L’idea di un carnevale in Quaresima, seppur penitenziale, non pare sia praticabile: il Papà del Gnoco riceverebbe, e non solo lui, una raccomandata papale con la scomunica. La Quaresima non è più quella di una volta quando chi non mangiava di magro andava all’Inferno e la radio trasmetteva solo musica sinfonica, ma è pur sempre Quaresima. D’altra parte, non si vuole rinunciare alla tradizione anche se cronologicamente fuori dalla tradizione, e allora si scruta il calendario i cui giorni tuttavia sono tutti cerchiati perché intasati di fiere, sagre, maratone, giochi di ogni genere. Si consulta, mettendolo in difficoltà, Calendar Man, l’uomo con la fissazione delle date e nemico di Batman. Aprile? Potrebbe andare bene un giorno di aprile prima o dopo il Vinitaly? Aprile però è piovoso e sappiamo che le «do gosse» spaventano. Maggio? È un mese critico, comincia l’extralirica con rapper e rockettari. Più avanti fa caldo, i coriandoli gettati nell’aria torrida s’infiammano, le parrucche bruciano, le palandrane concepite per i mesi freddi sono troppo pesanti, e poi la gente è in vacanza, ci sono solo i turisti che delle nostre tradizioni se ne infischiano, solo turisti e vigili. Resterebbe l’autunno. Si potrebbe quindi bissare il Baccanale del 2021 che, slittato a causa del Covid, andò in scena a ridosso dei Morti con il popolo in maschera che incrociava le vedove che andavano in cimitero con i crisantemi. E che proseguì per due settimane col Villaggio delle tradizioni, con strepiti, abbuffate e gran bevute anche di notte che fecero saltare i nervi ai residenti di San Zeno, che pur è la culla del carnevale, contro i cui portoni di casa gli ubriachi andavano a orinare. È stata una pagina da strappare dagli annali di una storia secolare e che solo folli sadomasochisti potrebbero riproporre. Non è un’impresa facile per Calendar Man trovare una data.