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Ma i big della politica cosa sanno di Verona?

Dico al mio Gino «date 'na sguaratada a le leséne e date 'na petenada» - scrive la Olga - e lui capisce: significa che si va in Bra o in un'altra nobile piazza a sentire il big della politica che terrà un comizio a sostegno del candidato sindaco. Anche se il mio Gino preferirebbe andare al bareto, finora non ci siamo persi nessuno dei big venuti a Verona per decantare le qualità morali e amministrative del loro candidato, pur non conoscendolo e ignorando del tutto i problemi della città che, se il loro protetto sarà eletto, dovrà affrontare. I big sono foresti, non sanno niente della realtà locale, l'hanno appena orecchiata, devono solo ricordarsi il nome del candidato e poi i discorsi sono praticamente sempre gli stessi, siano gli oratori di destra o di sinistra, de rava o de fava. Se no l'è supa l'è pan bagnà, sempre el stesso masenìn, sia che il comizio si tenga a Verona o a Cagliari, sia che si tenga a Padova o a Barletta: quello che il big dice a sostegno del candidato di Oristano va bene anche per quello di Genova, basta che abbia cognizione di dove si trova perché il minimo equivoco geografico sarebbe imperdonabile. «L'è sempre la stessa menada che émo sentìo anca dai altri big, cambia solo le virgole» brontola il mio Gino che vive come una crudeltà l'essere stato sottratto al torneo di morra cinese del bareto per questa roba. Concordo con lui anche se non la vedo come lui. Per me è un divertimento. È come andare a sentire gli imbonitori dei baracconi. E poi, se voglio essere sincera, essendo gente che vedo solo in televisione, sono curiosa di poterla vedere anche dal vivo («El credéa più alto, la credéa meno bassa...»). E mi piace anche vedere il candidato sommerso di lodi móar la cóa come el can ch'el ghe fa festa al parón o a la paróna. E mi diletta la gente in piazza che batte la mani interrompendo il big a ogni parola che urla. Dopo tutto la campagna elettorale è uno spettacolo, circo, cabarè, burattini, Macario senza ballerine, un po' Zelig e un po' Ficarra e Picone, è magia e illusionismo. «Gino, bati le man anca ti». Che bella atmosfera, el palco iluminà, la serata calda, le prime sginsàle...

Silvino Gonzato

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