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La posta della Olga

Ma chi se ne frega del Bruseghìn e soci?

A chi interessa - scrive la Olga - del Bibo e la Beba, del Marieto Bruseghìn, della vedova Rinalda, del Gaspare Noselina, del Vittorino Descàlso, della Pierina e del Pioppa, tutta gente media, con una vita media fatta di alti e bassi, più bassi che alti come sono tutte le vite? A nessuno: sono come treni nella notte che passano incogniti, eppure rappresentano la stragrande maggioranza della gente, hanno problemi comuni, a volte di sopravvivenza, sono in segreta relazione con le loro ansie e preoccupazioni, basta un frigo o una caldaia da sostituire per un guasto irrimediabile per gettarli nello sconforto di chi ha i soldi contati per l’ordinarietà. Sono primi attori di una commedia quotidiana che si impernia su consuetudini e valori solidi, ma in realtà sono comparse mute, specie in questi tempi che ghettizzano tutto ciò che non rientra nella spettacolarità artificiosa. Tornati a casa da una giornata di lavoro, cenano e si mettono davanti al televisore ma nessun programma parla di loro, della loro condizione, della loro vita umile che pur merita di essere raccontata. Il Bebo e la Beba, essendo una giovane coppia tradizionale, non hanno il problema di iscrivere il bambino all’anagrafe come le coppie arcobaleno ma di trovare un asilo che sia alla portata delle loro tasche, impresa spesso impossibile. In televisione dominano i tolk sció e gli argomenti sono sempre gli stessi: uteri in affitto, acrobatiche combinazioni di coppia, polemiche su chi avrebbe dovuto salvare i naufraghi di Cutro, liceità o meno di fotografare le borseggiatrici della metro di Milano che hanno diritto alla pràivasi come i cittadini onesti. Del Bruseghìn che ha sei figli da mantenere e uno stipendio da operaio non gliene frega niente a nessuno. Così della vedova Rinalda che sta aspettando da mesi una visita in ospedale. Così della Pierina e del Pioppa che non riescono a pagare le bollette. Guardano la televisione come guarderebbero un acquario in cui guizzano pesci rari dei quali nessuno ha una pur vaga somiglianza col Noselìna o col Descàlso. I temi etici e la questione dei diritti sono importanti ma esiste anche il ben più vasto mondo della quotidianità che, a quanto pare, non merita un’inquadratura, neanche di sghembo.

Silvino Gonzato

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