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La posta della Olga

Luminarie e megawatori. Siamo meno pessimisti

Tra qualche anno, quando saremo usciti abbondantemente dalle pétole di questi tempi di ansie e angosce - scrive la Olga - ci ricorderemo del sindaco di Bovolone che, per risparmiare sulla luce, ha fatto svitare una delle due lampadine dei lampioni del centro storico; ci ricorderemo di aver rischiato un Natale orbo di luminarie, delle bollette gonfiate dalla speculazione e dalle conseguenze della guerra in Ucraina. Ci ricorderemo forse, sempre che sia accaduto, della sdegnosa rispedizione al mittente da parte di un rinsavito Berlusconi delle bottiglie di vodka ricevute amorevolmente in regalo da Putin. È probabile che la crisi energetica sarà risolta, che non dovremo più svitare lampadine e che la fiammella del gas sotto la pentola non costituirà più un salasso. Avremo altre rogne (quando mai ne siamo stati esenti?) ma intanto le presenti ce le saremo buttate alle spalle ed eviteremo il cumulo. Intanto ci sono segnali di ritorno alla normalità: le luminarie che per questo Natale sembravano accantonate, torneranno a splendere non solo sul centro storico ma anche sulle periferie. Il sindaco ci ha ripensato. In campagna elettorale aveva promesso che avrebbe valorizzato le periferie e cosa c'è di meglio delle luminarie per rivitalizzarle e farne uscire l'anima negletta? Il resto verrà dopo, ma intanto occorre dare un segnale forte. Un nuovo sindaco che nega le luminarie parte azzoppato. Un sindaco del Garda che aveva eliminato i fuochi di artificio è stato costretto a dimettersi. Avremo i banchéti di Santa Lùssia e i mercatini di Natale. Per i banchéti gli strateghi del Comune stanno discutendo: non tutti troveranno posto in Bra come in passato ma ci sarà una bissabòa lungo le mura di via Pallone. L'ultimo, essendo a ridosso del cimitero, venderà anche crisantemi e lumini. «Ghe n'ò i megawatori pieni» mi fa il mio Gino riferendosi al costo del gas. Invece pare che da novembre le bollette caleranno, ma solo se teniamo i termosifoni spenti. Da gennaio costerà meno anche la luce cosicché il sindaco di Bovolone potrà riavvitare le lampadine dei lampioni. Insomma, qualcosa si muove. Il diavolo non è mai brutto come lo si dipinge, è peggio, ma solo un mese fa sembrava che andassimo incontro alla catastrofe.

Silvino Gonzato

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