Lui, lei, due birre al bar e il ponte senza amore

Lui e lei - scrive la Olga - giovani innamorati, sono seduti a un tavolo di un bar di Borghetto sul Mincio. La barista porta due birre coi sottobicchieri di cartone. «Dovevamo farlo l’anno scorso» dice lui. «Ma l’anno scorso non eravamo insieme» dice lei. «Ah sì» concorda lui. «Eri con un’altra» dice lei. «Non ricordo» dice lui. Lui cerca la mano di lei, lei la ritrae. «Non è colpa mia» dice lui. «Neanche mia» dice lei. «Dovremo trovare un altro ponte» dice lui ma i due concordano che non è un bel momento per i ponti. Hanno da poco saputo che la festa del nodo d’amore sul Ponte Visconteo, che vedono, lungo e maestoso, dalla finestra del bar, è stata annullata e che non potranno quindi, come era nelle loro intenzioni, annunciare il loro matrimonio. Ci tenevano ad annunciarlo al banchetto più grande del mondo, un tavolo lungo un chilometro con tremila commensali. «È un brutto segno, vuol dire che non ci sposeremo mai» dice lei. «Certo che era una bella occasione per il tuo ego» dice lui. «E per il tuo no?» ribatte lei alzandosi e uscendo dal bar ma fermandosi sull’uscio. Nel locale ci sono solo due avventori stranieri che parlano in arabo. La barista ha la schiena appoggiata al bancone e finora ha guardato solo in direzione della coppia. «L’aria fuori sa di fiume» dice poco dopo la giovane dopo essere tornata al tavolo. «Ci si può sposare senza annunciarlo al mondo. Cosa vuoi che gliene freghi al mondo se ci sposiamo?» dice lui. «Ci tenevo al nodo d’amore, la conosci la leggenda? Silvia era una ninfa…Vorrei qualcosa di forte» urla poi alla barista. La barista si avvicina, libera il tavolo dai bicchieri vuoti. «Un cognac? Un…». «Un cognac» dice la giovane senza sapere cosa sia un cognac. «Scusate, se sono indiscreta, parlate del ponte?» chiede la barista. «La festa salta perché i vecchi organizzatori sono stracchi e non ci sono giovani che li vogliano sostituire». «Parliamo di noi - dice la giovane - forse non ci sposiamo più».