<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
La posta della Olga

Lo spray al peperoncino Più danni che benefici

Succede spesso - scrive la Olga - che lo spray al peperoncino, da strumento di autodifesa come è stato concepito, venga impiegato per scopi diversi da quello per cui ne è stato autorizzato l’uso. Con la méscola, inventata per tirare la sfoglia delle paparèle, la Miranda, con colpi ben assestati e tutti a segno, raddrizzava la gobba al marito. Dubito che, se fosse ancora al mondo e se fosse ancora al mondo il suo Pasquale, si doterebbe dello spray urticante che non è un mezzo educativo né un arnese per raddrizzare gobbe. L’altro giorno all'Istituto professionale di Porto di Legnago una studentessa ha spruzzato un po’ del contenuto della bomboletta in corridoio per vedere che effetto faceva. L’effetto è stato quello di spedire all’ospedale 25 persone, tra compagni e insegnanti. Non era sua intenzione fare del male ma resta l’avventatezza del gesto che induce a riflettere sulla disinvoltura nell’uso dello spray che non deve essere messo sullo stesso piano delle mefitiche fialette del carnevale. Era già successo al liceo Maffei di Verona che un mona creasse scompiglio per burla. Con un getto di spray urticante si mettono in fuga orsi e lupi, con due ci si salva dai leoni delle savane. È un’arma che non uccide ma finora è stata usata più per offendere che per difendersi. I criminali la usano per rapinare senza rischiare la condanna per omicidio. La si può acquistare ovunque. Tramite Internet ci si può far recapitare un carro armato smontato che, con la debita pazienza, si può assemblare nel giardino di casa. In una discoteca di Corinaldo, in provincia di Ancona, un getto di peperoncino spray ha fatto più morti di una bomba a mano: sei tra ragazzi e ragazze calpestati nel trambusto della folla in fuga. Uno strumento nato per l’autodifesa, specie delle donne, contro le aggressioni ha prodotto finora più danni che benefici. La Elide, che lo porta in borsetta, mi dice che però si sente più sicura da quando ce l’ha. Molto meno il marito.

Silvino Gonzato

Suggerimenti