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La posta della Olga

La gallina non fa l’uovo a comando

Se la galina no l’à fato l’ovo - scrive la Olga - no l’è colpa de la galina. Ci ha messo tutta la sua buona volontà, si è accucciata nel modo giusto, si è sforzata oltre i limiti sopportabili da una gallina ma l’uovo si è fermato a metà strada. È con questa ottica che bisogna considerare la mancata apertura, pur temporanea, del tunnel di via Città di Nimes, che era stata annunciata per i giorni del Vinitaly. In realtà la gallina avrebbe dovuto fare due uova, il Ponte Nuovo, ribattezzato dalla gente Ponte delle sirache, e il tunnel, ma entrambe le sono rimaste in canna. Altre galline in passato avrebbero dovuto scodellare uova importanti, annunciate da allegre stamburate, ma non da parte delle galline: la galleria sotto le Toresèle, l’Arsenale, Castel San Pietro. Nel tempo il pollaio ha cambiato un bel po’ di padroni ma le galline hanno continuato a non riuscire a fare l’uovo, anzi, in alcuni casi, l’uovo è tornato indietro ancora prima di spuntare. Diciamo che la caratteristica delle nostre galline è quella dello sparo all’incontrario, l’uovo è in canna ma, invece di uscire, rientra. Non obbediscono cioè al timer impostato dal padrone di turno del pollaio. E questo perché c’è da tener conto dell’imponderabile. Nel caso del tunnel, all’ultimo momento le ruspe hanno incocciato un ammasso di reliquie di Tangentopoli e per quanto riguarda Ponte Nuovo ci si è messa di mezzo la piena dell’Adige. Prima o dopo la gallina farà entrambe le uova ma quello che c’è di sbagliato in questa città è l’annunciare la fine di lavori che fatalmente non finiscono mai alla data fissata. La smania del «quanto siamo in gamba!» espone a figuracce e a prese per i fondelli. Molto meglio andare cauti con le previsioni. Non c’è un cantiere che per motivi vari abbia rispettato i tempi. Non si sa mai cosa si trovi là sotto. Qualunque contadino, carrettiere o fittavolo l’ha sempre saputo che si può dire uovo solo quando l’hai raccolto da sotto il culo della gallina.

Silvino Gonzato

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