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La posta della Olga

L’auto tra divieti, costi e congiure green

Noi veciòti di quella lontana generazione cui piaceva mettere la testa fuori dal finestrino del treno quando i treni non avevano ancora i finestrini sigillati - scrive la Olga - siamo affezionati alla nostra vecchia auto. Magari la usiamo solo la domenica ma le facciamo lo shampoo, ne camuffiamo i graffi col pennarello, la annusiamo, la coccoliamo, le parliamo: «Te ricòrdito come t’ò infiorà de garofani bianchi par el matrimonio de la Celestina? La gente la credéa che i sposi fussimo mi e el me Gino». Non solo bei ricordi e bei momenti vissuti col mio Gino alla guida coi guanti sbusolà e sensa dièi e mi co’ la testa fora dal finestrìn come sul treno della Valsugana a mastegàr carbón, ma anche malinconici pensieri in prospettiva perché adesso le cose stanno cambiando rapidamente. Le auto stanno lottando per la sopravvivenza tra mille divieti e altrettante insidie: le ztl che si allargano sempre di più, i plateatici che divorano gli stalli blu, il costo del carburante, cantieri ovunque, strade gruviera, ciclisti e pedoni che le vedono come un pericolo salvo ribaltare il punto di vista quando, mettendosi alla guida di un’auto, diventano loro stessi automobilisti, l’ideologia grìn che vorrebbe che si tornasse a birocci e carrozze, una sorta di arte combinatoria che ha come scopo, anche se non dichiarato, la fine dell’epoca dei motori, del mito dell’individualismo. Petolòti de cavàl, non più polveri sottili. La nostra città è avviata verso la ztl universale. Nel centro superprotetto (e che le periferie le se ciava) rimbomberanno i passi affannati delle baby gang in fuga dopo un pestaggio e si sentirà solo l’odore del pollo del Kentucky e del fritto delle patatine. Con provinciale sobrietà di parole, non dico che sarà un bene o un male, tanto più che a me le patatine piacciono. Le auto in via di estinzione piroetteranno nell’infinito mondo attorno alla cittadella proibita fino alla fine quando ai nostalgici non resterà che l’ebbrezza dell’autoscontro.

Silvino Gonzato

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