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Il vaccino, il bughi wughi e il segreto dell’Angelina

La più vecchia delle mie amiche betòneghe - scrive la Olga - è l'Angelina, ottanta carnevài ma vispa come un gardelìn. Due volte vedova, non ha più voluto sposarsi ma solo per non dover seppellire anche il terzo marito, circostanza che avrebbe sollevato maliziosi interrogativi. Campionessa di bughi wughi in gioventù, lo balla ancora ai concorsi rionali in coppia col Gennaro, un maresciallo dell'aeronautica in pensione che ha qualche anno meno di lei. Ieri l'Angelina è andata a farsi iniettare la quarta dose del vaccino anti-Covid, come raccomandato dalle autorità sanitarie e poi, per celebrare l'evento, ha offerto da bere al Bar-Pasticceria de le Dòne. «Tuto quel che i dìse da far mi fago - ha detto durante il brindisi - parché no voi avèrghe rimpianti e se un giorno me tocarà morir, come penso, no avarò lassà indrìo gnente, morirò parché la sarà la me ora, non par colpa de negligènse o disobediènse». Come la Angelina, molti altri veronesi della sua età e oltre ieri si sono messi in fila diligentemente per il secondo buster che, come mi ha spiegato con un esempio il mio medico, el dotór Bugànsa, è il razzo che spinge in orbita i veicoli spaziali. Il primo serve per il lancio mentre il secondo mantiene la navicella salda in orbita. Per questo ho chiesto all'Angelina come si sentisse a essere come Samantha Cristoforetti e lei ha risposto: «Ci saréssela? Bàlela el bughi?». Mentre c'è gente che per ignoranza, paura o ideologia bislacca non ha fatto neanche il primo vaccino, c'è chi sta dunque facendo il quarto e, se servirà, farà anche il quinto. Il popolo previdente concepisce il vaccino come un dovere nei confronti di se stesso e degli altri perché se in autunno il virus dovesse riprendere vigore, non troverà tante porte aperte in cui infilarsi. Vaccino e bughi wughi. L'Angelina è convinta che anche il bughi allunghi la vita e, infatti, a chi gli chiede il segreto della sua vivacità risponde: «Il bughi». Tra parentesi, ha un poster di Giòn Travolta in camera da letto. L'ho riferito al mio Gino il quale però non si è dimostrato tanto entusiasta dell'idea di iscriverci entrambi a una scuola di bughi. «Ghe n'èto altre, Olga? - mi ha risposto subito - Se te vol che me scavèssa balémo el bughi. Scométo che tè parlà con quela mata de l'Angelina».

Silvino Gonzato

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