Il modello Ferragnez e l’uselìn del comarègo

Mi dispiace quando un matrimonio finisce - scrive la Olga - perché penso soprattutto alla sofferenza dei figli, specie se ancora piccoli. Mi dispiace sia per i ricchi Ferragnez che per la Mariella e il Gaetano, lei donna delle pulizie e lui manovale. Anzi mi dispiace di più per questi ultimi perché i Ferragnez, che hanno fatto i milioni a palate, potranno gestire meglio la separazione. A meno che, come mi dice l’uselìn del comarégo, nel caso dell’influencer e del rapper, non si tratti di una messinscena, come capita spesso tra i divi che si mollano e poi tornano insieme. Non ero in Arena quando Fedez ha invitato la Ferragni sul palco e le ha chiesto di sposarlo. C’era la mia amica Elide che ha pianto di commozione, anche se a lei, come a me, i rapper non piacciono. Si diceva che Verona, città dell’amore, - sempre che l’uselìn del comarègo si sbagli - portasse bene agli innamorati Vip che si dichiarassero pubblicamente, ma nel caso dei Ferragnez ha portato sfiga. Da Sanremo in poi sulla coppia si sono scatenati tutti i pugnali che hanno ucciso Cesare: la presunta truffa del pandoro rosa, la beneficenza di cui avrebbe beneficiato solo il benefattore, la tempesta di m… come la chiamano i giornali, i fòlouer che scappano, i venditori che stracciano i contratti con la bionda, onnipresente sui cartelli dei supermercati. Che ne pensi? Ho chiesto alla Elide. «Massa ostentassión, la casa da otosento metri, el can co’ la farfalina de Wuitòn, éla e lu che i se mostra in tute le maniere, che i se basa de qua e de là mezi nudi. Prima o dopo te riva adosso el luàme». In effetti i Ferragnez non sono stati un modello di modestia, col loro mondo dorato hanno fatto sognare milioni di italiani che avrebbe voluto diventare come loro ma i sogni durano poco, specie se esagerati, e se poi da svegli ci si scontra con una realtà che è l’opposto di un Luna Park per nababbi.