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I turisti ci premiano Legambiente ci bastona

Ma come? - scrive la Olga - Verona è una delle città più appetite dai turisti, al punto che questi talora sono il doppio degli abitanti del centro storico ma le periodiche classifiche di Legambiente sono vere e proprie legnate. L'ultima legnata ci confina nelle retrovie, banco degli asini numero 83, dopo Enna ma prima di Roma e Napoli, il che un po' ci conforta perché non abbiamo ancora i cinghiali in piazza Bra e i nostri vicoli sono ancora abbastanza puliti. I turisti ci assaltano nonostante la città, dal punto di vista dell'ecosistema urbano, faccia schifo e pare che se ne infischino se la raccolta dei rifiuti non procede come dovrebbe; se si respira aria sporca; se il verde è insufficiente nonostante l'ex assessorina all'Ambiente, Pippi Calzelunghe, avesse felicemente avviato una campagna di donazioni di alberi e cespugli ai privati per cui sui balconi erano comparsi i primi baobab; se abbiamo troppe auto e poche piste ciclabili; se un terzo dell'acqua si perde prima di arrivare ai rubinetti e se, come segnala un lettore, i due olivi di via Fama muoiono di sete perché il Comune, che ne è proprietario, non si cura di mandarci uno col spiansìn. Legambiente accusa Verona di non avere coraggio di fare le scelte giuste ma i turisti non lo sanno e comunque, anche se lo sapessero, non si sposterebbero a Bolzano, prima in classifica solo perché da quelle parti, dove peraltro i soldi delle tasse si spendono sul territorio, l'aria è più buona e l'acqua è più fresca. Legambiente è una maestrina che bacchetta, fa inginocchiare gli scolari sui grani di polenta come ai tempi in cui la pedagogia mancava di delicatezza, mira a un ideale di città ecologicamente perfetta in cui tutti i parametri siano a posto, a ogni baccello il suo pisello, mira a paradisi terrestri che nella realtà sono utopie, anche se dobbiamo ammettere che da molti anni Verona staziona su un binario morto, e non solo per scelte di politica ambientale. Gli unici provvedimenti contro lo smog restano da sempre quelli di fermare le auto. Questa amministrazione, alzando l'asticella, colpisce anche le Euro5 ma è tanto per dimostrare che fa qualcosa. Non serve a un piffero, solo a far imbestialire gli automobilisti. Se fermassero solo il cinese Tan con la sua Ape otterrebbero lo stesso risultato.

Silvino Gonzato

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