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I carrettini dei gelati contro i nuovi rincari

Ho sempre sognato di fare la gelatara ambulante - scrive la Olga - e me se n’è rafforzata la voglia dopo aver letto su L’Arena del Teo Berardinelli che, reintroducendo un’antica usanza, gira i quartieri col suo carrettino dei gelati al traino di una bici con pedalata assistita e sormontato da una tenda. La differenza col passato è solo questa, cioè un motorino elettrico che attenua lo sforzo muscolare sui pedali. Ricordo con nostalgia il carrettino sagomato a cigno che quando ero ancora ‘na spissaióna percorreva le strade del mio quartiere annunciandosi con una trombetta a pompa. Un gelato alla fragola, ‘na baléta da cinque lire ed ero contenta anche se mi toccava solo una volta alla settimana perché il gelato era un genere voluttuario, così mi diceva con altre parole mia mamma che mi accompagnava al carrettino cui, co’ la càpola in testa, arrivavo appena al bordo. Leggo che le gelaterie sono assillate dal dilemma se aumentare ancora i costi per via delle bollette e il rincaro degli ingredienti. C’è poi l’incubo che, persistendo la siccità, l’acqua venga razionata. La singola baléta è già a due euro, la doppia a tre e siccome anche il consumatore paga le bollette, lo zucchero, il latte eccetera, il dilemma se lo pone anche lui: bistecca o gelato? Ed ecco l’utilità dei gelatai ambulanti come il Teo: se città e quartieri fossero percorsi da decine di Teo che, non avendo le spese del negozio, potrebbero vendere la baléte meno care, si scenderebbe a prezzi più abbordabili e si potrebbe innescare un genere di concorrenza creativa, tipo “do baléte tri gusti”. Immagino carrettini di gelati dappertutto, all’uscita dei parchi giochi, dei centri estivi, magari nei piazzali delle chiese dopo la messa. Come una volta, insomma. Adesso ci sono i carrettini col rimorchio. Io e il mio Gino ne abbiamo visto uno a Pegognaga, color crema, con i cuèrcioli dei pozzetti che rilucevano e il profumo di vaniglia che si spandeva intorno per decine di metri. Abbiamo preso una baléta in due per via della dieta. Se tornassero in massa i carrettini, mi ci metterei anch’io, “I gelati della Olga”, sconto per militari e bambini, sella rinforzata per via del tafanario, forse due selle per coinvolgere il mio Gino cui farei azionare la pompetta della tromba.

Silvino Gonzato

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