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La posta della Olga

I carabinieri al bareto in un giorno di pioggia

Aveva uno di quei volti molto comuni - scrive la Olga - che, visti una volta, si dimenticano per sempre. Si era tolto il cappello e lo aveva posato con cura sul tavolo, non prima di averlo spazzolato con la manica della giacca. Aveva ordinato una birra e un cognac. La Beresina si era fatta ripetere l’ordine per essere sicura di aver capito: mai nessuno finora aveva chiesto insieme una birra e un cognac. Lo sconosciuto voleva una birra di una certa marca ma si era dovuto accontentare di quella che c’era. Anche per il cognac aveva una preferenza ma aveva dovuto rassegnarsi a quello che passava il convento. Quando al bareto entra un avventore nuovo, lo si scruta da capo a piedi e ci si imbastiscono sopra molte domande. Lo sconosciuto, che poteva avere una cinquantina d’anni, mostrava una certa aria di rispettabilità e, in ogni caso, sono benvenute tutte le facce nuove che possano rinnovare un po’ l’ambiente. Dopo aver bevuto d’un fiato mezza birra, aveva colmato il bicchiere versandovi il cognac. Mingherlino e fresco di taglio di capelli, raramente alzava lo sguardo dal bicchiere, di tanto in tanto borbottava e si picchiava la fronte con le nocche, forse per richiamare alla mente qualcosa che aveva scordato o forse per scacciarvi qualcos’altro che ricordava troppo bene. Alle sue spalle c’era il biliardo e sussultava ogni volta che il Momi, che giocava da solo, mandava in buca una biglia con un colpo secco. Si era alzato dal tavolo una sola volta. Lo aveva fatto per andare a chiudere la porta che qualcuno aveva lasciato aperta nonostante piovesse ed entrassero delle folate di vento. «Vento e acqua» aveva detto la Beresina portandogli un’altra birra ma non un altro cognac. «Meglio così» aveva risposto. Erano entrati due carabinieri con le divise lucide di pioggia e, dopo essersi guardati attorno, si erano diretti al tavolo dello sconosciuto che, al loro ordine, docilmente li aveva seguiti lasciando la porta aperta.

Silvino Gonzato

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