Fontanon, proteste inutili

Il consigliere comunale - scrive la Olga - che si è presentato alla manifestazione di protesta delle associazioni ambientaliste contro la pizzeria di cui è cominciata la costruzione a pochi metri dal laghetto Fontanon di Montorio per dire che i giochi erano ormai fatti e che non si poteva più tornare indietro non è stato di grande aiuto alla causa e non ha sollevato gli animi dei montoriesi che a questo punto si sono chiesti a che cacchio serva scendere in piazza. Gli ignoranti come me, che come tutti gli ignoranti non si danno per vinti, si chiedono però se non ci siano delle ragioni superiori agli interessi di un esercizio commerciale privato che sta per sorgere in un territorio di acque sorgive vitali non solo per la comunità locale ma anche per altre e che rischiano di essere inquinate. Già non è un bel momento per fiumi e fossi avvelenati dai Pfas anche in parte della nostra provincia ma se, pur per altre cause, dovessimo smenarci anche il Fontanon e tutto il piccolo universo di acque sotterranee o di superficie di un ecosistema finora rimasto pressoché intatto sarebbe una disgrazia irreparabile. Ci sarà un dio delle acque che possa salvarci dalla sciagura? Si tratta di allontanare lo spettro di una pizzeria di cui nessuno, tranne il proprietario, sente il bisogno, non di un servizio di pubblica utilità. Questo dio potrebbe essere il Consorzio dell'Alta Pianura Veneta ma finora non si è fatto sentire. In questa vicenda sembra che le autorità abbiano buttato uno straccio sulla gabbia del canarino perché se ne stia quieto. Ad agitarsi sono solo i montoriesi ma finché si affidano alla politica e alle sue logiche non caveranno un ragno dal buco. Il consigliere comunale è stato fin troppo chiaro. Insomma, si potrà evitare di andare a mangiare la pizza al Fontanon ma la pizzeria ci sarà e la clientela verrà da altre parti della città. Prepotenza e furbizia verranno premiate e con i fogli delle 2400 firme raccolte i montoriesi potranno farci gli aeroplanini.