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la posta della olga

Discount affollati. Ci vanno anche i sióri

La spesa nei supermercati tradizionali - scrive la Olga - costa sempre di più. A fronte di uno scontrino più corto si spende più di prima. Fino a qualche tempo fa chi andava al discàunt era ritenuto povero, adesso ci vanno anche i sioréti o, almeno, quelli che fino a ieri lo erano ancora. «Guarda la Irma che la va al discàunt - mormoravano le mie amiche betòneghe e la commiseravano - Fémo finta de no védarla se no la se vergogna». Negli ultimi tempi i discàunt si sono moltiplicati, non c'è quartiere che non ne abbia tre o quattro. Ricordo i primi, negli Anni Novanta: erano spazi disadorni che davano un'idea di semplicità e modestia, scatoloni ovunque, una sola cassa, pochi clienti, soprattutto immigrati che si portavano l'intera famiglia, scaffali alla buona, insegna precaria. La modestia del luogo significava risparmio, prodotti a costo dimezzato rispetto ai supermercati, modestia voluta come invito e richiamo. Non c'era tutto ma un po' di tutto, anche se niente era di quelle marche pubblicizzate in televisione da slogan folgoranti. Io e il mio Gino ci andavamo, non spesso, ma col tempo sempre più spesso perché le marche ci interessavano poco. Barilla o Birillo, le lasagnette erano buone e anche tra i prodotti per la casa non trovavamo alcuna differenza: Spic & Span valeva Ping & Pung o Splash & Suga. E non ci vergognavamo affatto. Oggi, con l'inflazione che corre come i léori, i discàunt sono affollati, ci vanno anche quelli che prima avevano la spussa sotto al naso. «Quando l'aqua la tóca el cul...» mi fa el ragionier Dolimàn che vedo spesso al discàunt sotto casa mia. Non sono più i magazzini spartani di una volta, si sono imbellettati, hanno messo su arie come i supermercati tradizionali, le casse sono aumentate e si continua a risparmiare. Non è detto che il prodotto che costa meno sia migliore di quello che costa di più. I costi di produzione si ripercuotono anche sulle confezioni, sui barattoli, sulla plastica, sulla carta. Ed è anche qui che i discàunt possono tagliare i costi. Cosa ce ne frega se il barattolo dei fasói è meno invitante di quello del supermercato? Dobbiamo mangiare i fasói, non il barattolo, magari con sopra una squinzia di influencer.

Silvino Gonzato

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