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Città ancora più sporca col falso “porta a porta”

Non si fa abbastanza - scrive la Olga - per tenere pulita la città. Colpa dei cittadini porsèi che la sporcano ma anche di chi dovrebbe tenerla pulita. Un amico dell’Amia, el Nasa, sostiene che, siccome i porsèi sono tanti, si fa fatica a tenergli dietro e che più si allarga l’inciviltà, più il compito suo e dei suoi colleghi diventa proibitivo. «Fémo quel che podémo» dice pulendosi le mani nelle braghe dopo aver caricato sul camion un water col relativo scoatìn depositati vicino a un cassonetto. Nei quartieri dove c’è la raccolta differenziata delle sgaùie “porta a porta” e i cittadini sono tenuti a portare i loro sacchetti sulla strada pubblica, basta un colpo di vento per farli volare (i sacchetti, non i cittadini) e sparpagliarne il contenuto con effetto villaggi del Far West percorsi da palle di erbe rotolanti, come nei film. O il “porta a porta” è davvero un “porta a porta” o, così com’è, è una schifezza e contribuisce a lordare la città. Ricordo quando il “porta a porta” era a volte anche un “finestra a finestra”: succedeva quando el spassìn, che non era ancora diventato operatore ecologico, riceveva il sacco delle sgaùie direttamente dalle finestre degli appartamenti al piano terra. «Bearésselo volentieri un bicér de vin?». E dalla finestra - non da tutte se no el se imbriagava - gli veniva allungato el bicér de vin. A quei tempi la città era più pulita ma da quando si sono inventati i cassonetti attorno ai quali per colpa dei porsèi, ci sono più sgaùie che dentro e da quando, col “porta a porta”, i sacchetti si accumulano ai bordi delle strade, l’è tuto un luamàr. E poi ci sono anche le siringhe dei tossicodipendenti sotto i palazzoni, davanti agli ingressi, dove gli abitanti ci mettono i piedi e i bambini anche le mani. Un’amica mi dice che via Cigno, un bellissimo posto sotto la collina, è diventata in immondezzaio. Ma tutta la città, per una cosa o per l’altra, è sporca. Le aiole sono vespasiani per i cani ma anche per gli sbandati. L’altra sera erano in due a pisciare contro un’auto sotto il mio palazzo e a niente è servita la mia minaccia di scendere con la forbice. Non capivano la lingua. El Nasa dice che non ha competenza nel ramo innaffiatori ma che ci dovrebbe essere un settore apposito di pronto intervento.

Silvino Gonzato

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