Chi ci casca ancora è un pìtaro

Falsi tecnici di Acque veronesi, con la scusa di verificare la qualità dell’acqua, - scrive la Olga - cercano di intrufolarsi nelle case di Legnago per rubare. Niente di nuovo, anzi direi che comincia a scarseggiare la fantasia di queste canaglie. Se non è l’acqua è il gas. Il copione è lo stesso. «Ghe spussa le cane, sióra». Le canne puzzano perché da una bomboletta i manigoldi hanno spruzzato del gas intorno alla casa. Se non sono i falsi tecnici a voler entrare nelle abitazioni sono i falsi carabinieri, i falsi poliziotti, i falsi vigili, i falsi assicuratori, i falsi finanzieri e i falsi preti (non i preti falsi che sono un’altra cosa). Se non si presentano di persona, telefonano: c’è un figlio che per essere tirato fuori dalle pétole bisogna pagare, e se non è un figlio è un nipote. Ti prendono per i sentimenti. Tutta roba già vista e chi ci casca è un pìtaro o una pìtara. «Bearéssi volentieri un caffè?». La vecchia signora, preoccupata di avere veramente i Pfas nell’acqua del rubinetto, non solo ha aperto ma, dopo essersi fatti derubare senza ovviamente accorgersene, mette sul fuoco la cógoma. «Sióra, la gà i rati in casa, sémo quei della disinfestassión». La vècia sióra non ha i ratti in casa ma, avendo paura dei ratti, apre la porta. «Sióra, émo catà el so gato, la vèrza che gh’el portémo su». Fatalità la sióra ha davvero perso il gatto. Finora non sono state coinvolte le categorie dei pompieri, dei bersaglieri, dei palombari (pozzi neri), dei marinai, degli spazzacamini e molte altre. Se vogliono rinnovarsi è qui che i gaglioffi dovrebbero pescare. Un capitano degli ussari ungheresi che si presentasse alla porta non desterebbe sospetto, forse solo un po’ di soggezione, ma dovrebbe trovare un pretesto che non siano le canne dell’acqua, del gas o del cesso. Charlie Gramegna, ladro in pensione, sostiene che ai suoi tempi i delinquenti non suonavano al citofono ed erano più temerari di quelli di adesso e mostra il distintivo che porta all’asola, un grimaldello d’argento.