Cerco belle notizie bussando di casa in casa

Cerco belle notizie - scrive la Olga - ma difficilmente ne trovo qualcuna. Giornali e telegiornali sono pieni di disgrazie, omicidi, delitti di ogni genere, catastrofi, guerre, tragici naufragi. Ho bisogno di riaffiorare per respirare. Invoco il senso delle proporzioni, una quota di bello e una quota di brutto. Metà e metà, ma mi dicono che il bello e il buono non fanno notizia. Penso che se non fanno notizia vuol dire che c’è in giro tanto di quel bello e di quel buono che la gente ne è perfino nauseata e, per tagliare l’aria, cerca il brutto e il cattivo che trova puntualmente sugli organi di informazione. C’è un settimanale di buone notizie che è distribuito gratis, altrimenti non lo leggerebbe nessuno. Oggi un San Francesco che donasse il proprio mantello al povero non avrebbe spazio neanche in ultima pagina. Si sa come sono i santi, è normale che donino il mantello. Cerco belle notizie e l’unico modo per trovarne qualcuna sarebbe quello di bussare di casa in casa ma la gente non apre più, non risponde neanche più al citofono. Finti carabinieri, finti tecnici del gas, finte pie donne e finti preti non aspettano altro che gli si apra per ingannare e rubare. E allora non resta che immaginare: lì c’è un bel vaso fiorito sul davanzale della finestra, forse ci vive una famiglia serena; lì c’è un fiocco azzurro, più in là uno rosa, i bambini finché restano bambini sono una benedizione; lì c’è la mia amica Elide che prende la vita com’è e per questo, se non litiga col marito, è beatamente felice; lì c’è una famiglia povera e non è detto che per questo sia depressa visto che le belle storie vengono spesso dalla povertà; lì forse c’è un bambino che conosce i nomi di tutti gli animali della Terra. Se quello che ci viene raccontato del mondo è brutto e cattivo in tutti i modi possibili non vuol dire che tutta la gente sia brutta e cattiva, al contrario. È dai desideri semplici e nella normalità che fioriscono le belle notizie ma restano dietro una finestra col vaso fiorito.