Andremo a sciare in Arabia Saudita

Con gli sci da fondo il ragionier Dolimàn, - scrive la Olga - imponeva l’andatura ai quattro avventori del bareto che gli si erano associati avendo accolto la sua proposta di “una giornata sulle nevi perenni di Malga San Giorgio” come annunciava l’avviso in bacheca. In realtà di perenne in Lessinia ci sono solo le rocce e i sassi ma si sa che il ragioniere ama enfatizzare. Ci saremmo volentieri uniti alla comitiva anch’io e il mio Gino se al Branchetto non avesse cominciato a fumarci il motore. Migliaia di sciatori avevano preso d’assalto la Lessinia e il Baldo per una giornata forse irripetibile, probabilmente l’ultima concessa dal riscaldamento globale poiché i catastrofisti del clima ci dicono che non fioccherà più sotto i 1800 metri e che per trovare un po’ di neve la quota continuerà a salire. Assurdamente il mio Gino si era voluto mettere la cravatta che indossa ai funerali quasi avesse sposato la tesi dei gufi e avesse così voluto dare l’estremo saluto a Malga San Giorgio imbiancata. Mi ha rivelato che, se fossimo arrivati fin lassù, a chi gli avesse chiesto della cravatta, avrebbe risposto evasivamente: «Son vegnù a dar ‘n’ociada». Mentre dunque la neve starebbe scomparendo dalle nostre montagne e da quelle di tutta Europa, sta invece imbiancando le cime dell’Arabia Saudita e dell’Oman, tanto che in un futuro abbastanza prossimo Madonna di Campiglio e Saint Moritz saranno soppiantate da Jabal al-Lawz e da Jabal al-Shams dove da alcuni anni fiocca con buona insistenza. Ho visto in televisione i cammelli masticare la neve man mano che scendeva e mi sono detta che s’à roersà el mondo. Ad Abu Dhabi gli sceicchi sono pronti a sparare la neve sulle dune del deserto fregandosene dell’anidride carbonica mentre noi vogliamo chiudere le fabbriche che ne producono troppa. Tutto va dalla parte degli sceicchi mentre tra un po’ in Lessinia andremo a vedere le vacche al pascolo che brucano i papaveri in pieno inverno.