A La Colazione del Campione, in diretta sulla nostra pagina Instagram, abbiamo intervistato, con Elisa Pasetto, Evelina Tacconelli, direttrice della divisione di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Oms, Ecdc e Aifa, e in prima linea nella cura dei malati covid con le terapie monoclonali.
Non solo serietà e la professionalità, in questi anni di pandemia la dottoressa Tacconelli ha mostrato anche il lato umano del mondo medico e racconta: «La cosa più difficile all'inizio è stato non poter dare risposte ai nostri pazienti, non sapere come reagire a questa malattia. Avere il terrore di non saper rispondere alle loro necessità. Non mi interessa sapere se il covid era la causa principale o secondaria di un decesso: se toglieva anche solo tre mesi di vita a un paziente, era troppo, perché tre mesi o anche un solo giorno sono preziosi».
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Racconta di aver dovuto mandare il figlio da alcuni parenti in Abruzzo durante i primi mesi della pandemia, ringrazia più volte il suo sfaff e afferma: «È giusto tornare alle nostre vite, ma non dobbiamo abbassare la guardia e dobbiamo imparare da questi due anni, anche nel come saper reagire in modo immediato a un'emergenza».
Poi ancora i commenti sui colleghi virologi onnipresenti, sul futuro delle cure monoclonali e del progetto Orchestra e ribadisce: «Le monoclonali riducono moltissimo il rischio di ospedalizzazione se il paziente viene trattato per tempo, sono una grande arma contro il covid. Ma lo è anche il vaccino: ora che è stato testato per moltissimo tempo, spero che anche gli scettici si convincano a farlo».