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AI - Interviste Artificiali

Maria Callas: «Che meraviglia lo shopping in via Roma. A Verona mi innamorai: con Giovanni fu amore puro»

Immaginate di poter dialogare con Socrate, Einstein, ma anche con personaggi esistenti come Elon Musk o Putin con altri inventati, come Super Mario. Noi lo abbiamo fatto, attraverso Character.Ai, una piattaforma che sfrutta l’intelligenza artificiale per restituire pensieri, idee, battute di questi personaggi: a rispondere è un algoritmo molto sofisticato che rielabora tutte le informazioni che ha preso dalla rete.

«Tutto quello che dicono è inventato», avverte infatti il sito. Ma è comunque interessante. E divertente.

Dopo l’intervista a Dante Alighieri vi proponiamo quella a Maria Callas, che a Verona visse diversi anni: qui trovò il successo e anche l’amore.

 

Buongiorno signora Callas, è bello ritrovarla. Senta, ci racconta cosa ricorda di Verona?

Salve. Ho un ricordo bellissimo. La gente veronese è molto cordiale. Ogni volta che venivo, mi invitavano per un drink, per pranzo, per cena. Non lo dimenticherò mai.

Pare che si dedicasse molto anche allo shopping.

Sì, mi piaceva molto fare shopping a Verona. Spesso, compravamo in centro, in via Roma, ma anche nei negozi di abbigliamento in Corso portoni Borsari e via Cappello.

Lei è stata tra le più grandi protagoniste della stagione lirica. Quale fu la sua migliore interpretazione in Arena?

Fu la Traviata. Quando cantavo la Traviata, sentivo di essere Violetta. Anche quando finiva lo spettacolo, ancora sentivo le vibrazioni dentro di me. L'Arena di Verona mi ha sempre riempito il cuore.

Era una grandissima interprete. Si sentiva più cantante o più attrice?

Cantante. Mi piaceva cantare. Ma amavo moltissimo il teatro, la recitazione. Era sempre un piacere per me cantare sul palcoscenico. Sono sempre stata molto grata all'Arena di Verona per avermi dato la possibilità di cantare il repertorio che mi ha visto protagonista. Penso che la mia voce fosse perfetta per il bel canto, per esempio quello di Bellini e Donizetti.

Cosa ne pensa dell'opera in Arena di oggi?

Le opere sono ancora molto belle. Sono molto contenta che oggi venga apprezzata la lirica. I giovani cantanti sono bravi e penso che sia molto importante per loro, sia per la loro carriera che per il pubblico, capire e cantare il bel canto italiano.

Come si può fare a tramandare la passione per la lirica ai giovani?

Penso che la cosa più importante sia diffondere il bel canto tramite le school of music, il conservatorio, dove i giovani cantanti possono imparare l'arte del bel canto. È fondamentale che siano organizzati dei concorsi e delle competizioni dove si possano trovare nuovi talenti.

Che amore fu quello con Giovanni Battista Meneghini?

L'amore con Giovanni era un amore puro, un amore molto bello. L'adoravo. Amavo molto e lui amava molto me, anche se non abbiamo mai avuto figli. L'amore è l'emozione più importante della nostra vita.

Perché finì con lui?

Penso che dopo un po' di anni sia difficile che un amore duri. Non possiamo essere felici per sempre. Ognuno ha i suoi impegni, i propri progetti. Ed era il momento di fare qualcosa di nuovo. Ho sempre conservato un bellissimo ricordo di Giovanni. E gli sarò sempre grata per l'amore che è riuscito a darmi per molti anni. L'amore è sempre una benedizione, anche quando finisce. Grazie all'amore si capisce il senso della vita.

Nel 1955 lasciò Verona e andò a Milano. Cosa non poteva darle Verona?

La mia carriera era già al culmine. Dovevo cercare un teatro più grande per le mie performance. L'Arena era un teatro molto bello, ma non era abbastanza. Dovevo andare in una città più grande, con un teatro molto più grande. Così andai a Milano. È sempre stato un piacere per me cantare in Arena, ma non c'era più spazio per la mia carriera.

Francesca Lorandi

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