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Bollicine gialloblù

Un punto d’oro e un Bentegodi da brividi

Bentegodi
Bentegodi
Bentegodi
Bentegodi

Trentamila cuori che battono tutti insieme. Ti meritavi questo regalo, caro, vecchio Bentegodi. Fra pochi giorni sono sessant’anni ma in questo caso non possiamo aggiungere «... e non sentirli».

I tuoi si vedono benissimo, soprattutto quando confronti lo stadio veronese con gli impianti più moderni - non tanto in Italia ma soprattutto in Europa - ti rendi conto che avrebbe bisogno di rifarsi il trucco. Difficile se non impossibile, però, cancellare con un colpo di spugna tutte le gioie e i dolori, i brividi e le emozioni vissute al «tempio», come lo chiamano i fedelissimi gialloblù.

In attesa di nuovi progetti sullo stadio del futuro, attorno al quale «gira» anche il possibile passaggio di mano della società, teniamoci stretto questo pareggio con la Lazio, una squadra che gioca in Champions e che dispone di un organico con un tasso tecnico altissimo, da Immobile a Luis Alberto.

I gialloblù hanno avuto il grande merito di restare aggrappati alla gara con i denti e con il cuore, soprattutto dopo l’espulsione di Duda. Bravissimi a metà ripresa quando hanno risposto con una deviazione fortunosa di Henry alla magia di Zaccagni riportando la gara in parità, encomiabili quando hanno respinto gli assalti degli «aquilotti» in dieci contro undici.

La squadra non s’è rimessa a correre e i limiti sono ancora evidenti ma i tre punti nelle ultime tre partite, tra l’altro sempre in rimonta, hanno portato un po’ d’ossigeno in casa gialloblù. Avanti a piccoli passi, dunque, ma una vittoria manca come il pane...

Luca Mantovani

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