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Bollicine gialloblù

Non basta la buona volontà per restare in A

Suslov
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Chissà che cosa diranno i nostri nipoti quando racconteremo che l’Hellas, nel lontano 2024, sbagliò quattro rigori in poco più di un mese? Sicuramente non ci crederanno ma per giustificarci potremo far vedere le immagini con gli errori Duda, di Henry, di Djuric, ben due volte, prima a Firenze e poi a Roma.

Ci ha pensato Suslov - proprio il giocatore che voleva calciarlo anche all’Olimpico ma lasciò la palla all’attaccante bosniaco per ordini superiori - a sfatare la «maledizione del dischetto» ma resta il grande rammarico per aver gettato al vento altri punti preziosi.

Una vittoria con il Frosinone avrebbe regalato una boccata d’ossigeno al malcapitato Verona che resta in fondo alla classifica e avrebbe fatto scivolare i «ciociari» nel gruppone che lotta per non andare in B. Non c’è dubbio i gialloblù hanno fatto di tutto per vincere questa sfida, soprattutto nella prima parte di gara, e la squadra di Di Francesco porta a casa un punto senza aver fatto nulla di trascendentale, se non sfruttare uno dei tanti errori difensivi di Dawidowicz.

Però anche questa partita conferma che non basta la grinta, la determinazione, la rigidità tattica per restare in A. Insomma non può bastare la buona volontà per salvarsi. Innanzitutto un po’ di qualità in più, soprattutto nella manovra offensiva, e un paio di giocatori in grado di regalare all’Hellas i gol che si sono «portati via» Djuric e Ngonge. A proposito, nei soliti allenamenti a porte chiuse, quelli che nessuno può vedere, c’è qualcuno che prova a battere i rigori?

Luca Mantovani

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