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Il trio delle meraviglie che tutta Europa ci invidia

Hellas Verona, il «trio delle meraviglie» (Fotoexpress)
Hellas Verona, il «trio delle meraviglie» (Fotoexpress)
Hellas Verona, il «trio delle meraviglie» (Fotoexpress)
Hellas Verona, il «trio delle meraviglie» (Fotoexpress)

Una volta c’erano i gemelli del gol gialloblù. Da Traspedini e Bui a Penzo e Gibellini, da Elkjaer e Galderisi a Iturbe e Toni, quanti bomber hanno fatto battere il cuore dei tifosi del Verona. Poi è cambiato il calcio, sono arrivati mister innovativi e schemi moderni, così il «tridente» è diventato un modello offensivo da seguire.

Chi gioca con una punta centrale e due esterni, chi con due attaccanti e una mezzala, chi con un punto di riferimento in area avversaria e due fantasisti a sostegno. Tante idee, un solo obiettivo, segnare sempre di più, almeno un gol più degli avversari. Anche l’Hellas si è adeguato a queste rivoluzioni tattiche, mai però, come quest’anno, s'è concessa il lusso di avere tre attaccanti che possono competere non solo a livello nazionale ma addirittura scalare le classifiche di gradimento anche oltre confine.

Nelle prime ventidue partite di Serie A Simeone, Barak e Caprari hanno fatto centro ben ventisette volte, una capacità realizzativa che li porta al secondo posto in classifica nel campionato italiano – in vetta c’è la Lazio con 31 ma deve ringraziare soprattutto Ciro Immobile che ne ha fatti 17 da solo mentre Pedro e Milinkovic Savic si fermano a 7 - e, come se non bastasse, sono saliti in sesta posizione nel confronto con i campionati più importanti alle spalle di – udite, udite – corazzate come il Bayern Monaco che occupa il primo posto con i 37 gol di Lewandowski, Gnabry e Sanè, seguito dal Real Madrid con i 34 centri di tre extraterrestri come Benzema, Vinicius e Asensio e dal Liverpool sempre a quota 34 grazie a Salah, Jota e Manè.

Ai piedi del podio la Lazio, prima delle italiane, poi il Bayer Leverkusen con Schick, Wirtz e Diaby, solo un gol più sotto i ragazzi di Tudor che in attesa di ripetersi con il Bologna hanno regalato spettacolo sul campo del Sassuolo. Quello che sorprende non sono solo i campioni che precedono in questa speciale classifica Simeone, Barak e Caprari. Ti guardi indietro e vedi gente come Messi, Mbappe e Neymar che sono fermi a 17 gol complessivi con il Paris Saint Germain oppure i «funamboli» del Manchester United – Cristiano Ronaldo, Bruno Fernandes e Greenwood City - che hanno collezionato in tre “solo” 19 reti.

Non va molto meglio ai campioni d’Europa del Chelsea –18 gol con Mount, Jorginho e Lukaku – o al Barcellona che in una stagione molto delicata deve fare i conti anche con la miseria di 14 reti messe insieme da Depay, Ansu Fati e De Jong. Inutile montarsi la testa, per carità, sono graduatorie di merito che non regalano certo punti in classifica e valgono soprattutto per le statistiche ma resta la soddisfazione per i tifosi di «coccolarsi» almeno fino al termine del campionato un trio delle meraviglie che tutta Europa ci invidia, non solo le big della A ma anche molti squadroni della Premier League o della Bundesliga. Simeone, Barak e Caprari sono finiti sul taccuino dei manager più importanti, el Cholito è tornato nel giro della nazionale argentina, Caprari sente profumo d'azzurro, per Barak il presidente Setti ha detto pochi giorni fa che non basterebbero 25 milioni di euro per strapparlo all'Hellas.

Operazioni di mercato importanti che possono creare valore aggiunto alla società e dare continuità al club in proiezione futura ma ci può stare anche una scelta più popolare e confermarli tutti tre insieme per la prossima stagione. Tanto sognare non costa nulla ...

Luca Mantovani (luca.mantovani@larena.it)

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