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Bollicine gialloblù

Le tre certezze con le quali l'Hellas comincia il campionato

Un allenamento dei gialloblù
Un allenamento dei gialloblù
Un allenamento dei gialloblù
Un allenamento dei gialloblù

Palla al centro, si torna in campo. A poco più di due mesi dallo spareggio di Reggio Emilia con lo Spezia per restare in A, l’Hellas riparte dal Castellani di Empoli per affrontare il quinto campionato consecutivo nel paradiso del pallone.

Quasi un record di continuità per i gialloblù - solo nell’era Bagnoli si fece meglio - una soddisfazione in più per patron Setti che in dodici anni di presidenza ha visto nove volte la A e solo tre la B, tra l’altro centrando sempre la promozione a fine stagione.

 

Che obiettivi ha l'Hellas?

L’obiettivo di quest’anno? Uno e uno soltanto, la salvezza. Inutile fare troppi voli pindarici, devono farsene una ragione anche i tifosi più intransigenti che sperano di ricreare in riva all’Adige «la nuova Atalanta», «un’altra Udinese» oppure un progetto tipo Borussia Dortmund. Ormai s’è capito che il presidente gialloblù pensa prima di tutto al bilancio, il contenimento degli ingaggi e delle spese non può certo  favorire, almeno sulla carta, l'innalzamento del tasso tecnico della squadra. Va anche detto che la situazione finanziaria del calcio italiano è completamente cambiata negli ultimi dieci anni. Basta andare a rivedere l’ultimo calciomercato. Pochi soldi, zero botti, scambi a costo zero oppure semplici prestiti. Non solo per le squadre che lottano per salvarsi ma anche le big che prima di portare a casa il top player - o meglio uno «scarto» delle corazzate europee - devono pensare a cedere i pezzi pregiati. In quest’ottica vanno riviste anche le mosse del Verona che, dopo la lezione dell’ultimo campionato, ha cercato di porre rimedio, sempre senza follie.

 

Le tre certezze dell'Hellas

Sì, è vero, c’è ancora tanto da lavorare ma l’Hellas riparte con tre certezze importanti.

Innanzitutto Sean Sogliano. Il ruolo del diesse è stato fondamentale nella corsa alla salvezza. Non solo per un paio di intuizioni felici nel mercato di riparazione - Ngonge soprattutto ma anche Duda finchè non è stato fermato dall'infortunio - ma soprattutto da un punto di vista psicologico. In poche settimane ha rianimato un gruppo dato già per spacciato, un po’ di carota e qualche colpo di bastone, con il contorno di qualche "urlaccio" nello spogliatoio. Tutto può servire per invertire una rotta già segnata. La salvezza ha rafforzato il suo ruolo, il prolungamento di contratto ha consolidato la sua posizione anche all’interno della società e ha condotto un mercato equilibrato, non solo in entrata ma anche in uscita. Non devono trarre in inganno i 43 milioni di saldo attivo, un dato elaborato da transfermarkt, che ha fatto il giro di siti, giornali e tv. Si tratta dei soldi incassati nell’estate del 2023 ma a questa cifra va detratto il costo iniziale dell’operazione: vedi Ilic pagato 13,7 milioni di euro al City e venduto a 15,70 al Torino con modalità di pagamento dilazionato così come Simeone preso a 12 - un milione per il prestito e 11 in contanti al riscatto - ceduto al Napoli per 15, solo per fare i due esempi più eclatanti. In questo mercato delle «vacche magre» Sogliano ha fatto di necessità virtù, ha cercato di correggere gli errori e sistemare le falle in una rosa che, nell'ultimo campionato, aveva mostrato tutti i suoi limiti.

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La seconda certezza si chiama Marco Baroni. «Usato garantito», si legge nei cartelli appesi all’esterno delle officine. È stato a Verona da calciatore, da capitano, ha vinto un campionato, è diventato un punto di riferimento per lo spogliatoio e per la gente. È tornato da vice allenatore, tecnico alle prime armi, accanto a mister Malesani, ora si ripresenta in riva all’Adige con tanti anni di esperienza in più, pronto a prendere in mano il timone da solo. Sicuramente conosce l’ambiente e questo non è poco, sa cosa pretende la città e sa cosa chiedere alla sua squadra. L’approccio psicologico è fondamentale. Fin dalle prime partite si è dimostrato pronto anche dal punto di vista tecnico. Razionale, concreto, equilibrato. Nessuna pretesa, lavora con quello che passa la società. Voleva giocare con la difesa a quattro, in poco tempo è passato a tre, visti i giocatori che ha disposizione ma può sempre ritoccare e correggere. Dal punto di vista tattico non è rigido mentalmente, chiede umiltà, intensità e determinazione, tre caratteristiche fondamentali per una squadra che può salvarsi. Un anno fa l’Hellas, a pochi giorni dall’inizio del campionato, si leccava le ferite dopo la batosta e l’eliminazione in Coppa Italia con il Bari, neopromosso in B, ora può sorridere dopo aver battuto l’Ascoli al primo turno. Non sarà un’impresa ma sono vittorie che alimentano l’autostima del gruppo.

Infine l’organico. Il Verona deve fare i conti con squalifiche e infortuni ma può andare a Empoli con un’idea di squadra ben precisa. Nel 2022, al debutto in campionato con il Napoli, c’era ancora un cantiere aperto, con in panchina un tecnico come Cioffi che, nonostante la presunzione, non sapeva che pesci pigliare.  Casale e Simeone, Barak e Caprari avevano già fatto le valige. In linea di massima è stato confermata la struttura di una squadra che, grazie a un buon girone di ritorno, ha centrato la salvezza: da Montipò a Magnani, da Lazovic a capitan Faraoni. Sono stati inseriti due giocatori che hanno grande esperienza in A come Bonazzoli e Saponara, un grande talento pronto a rimettersi in gioco. Folorunsho e Boetius possono sembrare delle scommesse ma sono professionisti fatti e finiti, Terracciano e Coppola due giovani con un grande avvenire, sono stati integrati nella rosa della prima squadra ragazzi interessanti come Patanè, Cisse e Joselito.

Le dirette concorrenti per la salvezza

Non mancano i musi lunghi, per carità, ma i dodicimila abbonati sono ancora una volta la conferma della passione che anima il popolo gialloblù, anche nei momenti più delicati. Setti e Sogliano non hanno fatto i miracoli ma se guardiamo il Frosinone o il Lecce, l'Empoli o il Cagliari - le dirette concorrenti per la salvezza - si capisce che si parte allo stesso livello. La strada è ancora lunga, sarà spesso in salita, non mancheranno le insidie ma questo Hellas può raggiungere l'obiettivo. Buon viaggio.
 

Luca Mantovani

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