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Bollicine gialloblù

Felicità e rabbia. Quanti punti gettati al vento

Udinese-Hellas Verona
Udinese-Hellas Verona
Udinese-Hellas Verona
Udinese-Hellas Verona

Al triplice fischio finale ci sta tutto. Le lacrime di gioia di Thomas Henry, la soddisfazione di aver portato a casa un punto da Udine dopo essere andati sotto due volte, la rabbia per aver strappato solo un pari. Già la rabbia, chi l’avrebbe mai detto... Ma è un sentimento che non si può limitare alla sfida con i bianconeri friulani, fa spostare i riflettori sulle ultime tre gare dell’Hellas. Quella di Marassi con il Genoa, quella del Bentegodi con il Lecce, quella in casa di mister Cioffi, un ex con il dente avvelenato.

Tre squadre che hanno dimostrato di non avere nulla in più del Verona. Anzi, hanno limiti tecnici e tattici incredibili, soprattutto in fase difensiva, quando vengono attaccanti con intensità. Però i gialloblù hanno raccolto solo due miseri punticini in tre sfide contro concorrenti dirette per la salvezza che non hanno certo dimostrato di essere imbattibili.

I sei gol subito in queste partite sono arrivati tutti per colossali disattenzioni difensive, a volte collettive, a volte individuali, basta ripensare al pallone regalato da Hien a Oudin con il Lecce o la marcatura di Amione su Lucca nella terza rete dei bianconeri. Certo, con i se e i ma non si va da nessuna parte, ma dove sarebbe ora l’Hellas con un paio di punti in più? Fuori dalla zona retrocessione e con la possibilità di affrontare due «corazzate» come Lazio e Fiorentina con un po’ di serenità in più. Non sarà facile, questo è ovvio, ma la rabbia che resta per non aver raggiunto una vittoria in queste gare può trasformarsi in carica positiva.

Luca Mantovani

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