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Com'è verde la mia valle

Il sentiero che sale dolcemente verso il Brealone. A destra il passo (foto Mafrici)
Il sentiero che sale dolcemente verso il Brealone. A destra il passo (foto Mafrici)
Com'è verde la mia valle

Una cima, un passo, un bivacco, una piana, due malghe e un casinello, due bellissimi laghetti. Tutti accomunati da un nome: Bruffione.

 

La mia valle verde è qui, dove si allungano gli ultimi tentacoli del gruppo dell’Adamello. Siamo in alta Valsabbia, anzi nella valle del Caffaro, provincia di Brescia.

 

Il punto di partenza ideale è la piana del Gaver, a quota 1.500 metri, dominata dalla imponente mole del Cornone di Blumone (2.850 m). Già il Gaver è un posto magnifico, in tutte le stagioni, ed è una delle località bresciane più amate.

 

Il Bruffione è un po’ più in alto. Chi punta alla vetta (2.664 m) deve mettere in conto una salita di 3.30 ore e non meno di 2.30 ore di discesa, ma ne vale assolutamente la pena. Si parte dal bar Bruffione (ovviamente) prima della piana (ma si può parcheggiare anche poco sopra, al Blumon Break), si scende a valicare il torrente e poi si prende subito il sentiero 401 dir che, passando per malga Retorti, ci porta alla scoperta del mondo di granito dell’Adamello meridionale.

 

Il panorama vale assolutamente la fatica (del resto, la fatica è un lusso). Non è una vetta trafficata, anzi, e si può collegare in una ragnatela di sentieri al non lontano Cornone (la cui salita richiede un po’ di esperienza, soprattutto nel tratto finale) e al Sentiero n. 1 dell’Adamello, una delle Alte vie più entusiasmanti (non esagero) e meno note delle Alpi.

 

In zona i resti lasciati dalla Grande guerra sono innumerevoli e da soli meriterebbero una visita (vi lascio solo un indizio: passo del Termine).

 

Base ideale: il rifugio Tita Secchi al lago della Vacca. A piedi, dal bivio con il sentiero 401 dir, si può invece proseguire sulla carrareccia che risale il costone fino alla bucolica piana del Bruffione (quota 1.754 m), e raggiungere i bei laghetti (1.888 m), amati anche dai pescatori (1.30 ore).

 

Oppure, volgendo a sinistra, si risale la valle verde fino al passo di Bruffione (2.143 m), ove ci attende un bel bivacco che sembra la casetta di Heidi, che si affaccia sulla trentina Valle Aperta (anche da qui, itinerari a non finire). Chi non è stanco può salire al vicino e panoramico (e facile) monte Brealone (2.265 m) e scendere fino al passo di Brealone e poi ai laghetti di Bruffione, da dove è possibile chiudere l’anello rientrando al Gaver.

 

IN BICI. La mia valle verde è una zona fantastica per chi ama la mountain bike, un vero parco giochi! L’ideale è partire da Valle Dorizzo (1.000 m): si parcheggia vicino al camping e poi si parte lungo la strada asfaltata che sale al Gaver, ripida in un paio di tratti. Digeriti i primi 500 metri di dislivello, dal bar Bruffione si scende al torrente e si risale alla piana omonima (1.754 m), quindi la stradella, in molti tratti inerbita, sale gradualmente verso il passo e il bivacco (sempre pedalabile, pochi tratti più ripidi).

 

Per l’acqua si può fare rifornimento al Casinello di Bruffione (1.883 m). Giunti al passo, dopo una meritata sosta, si riparte tornando indietro per poche decine di metri fino a imboccare uno spettacolare sentiero panoramico 258 che sale verso il Brealone, passa sopra i laghi di Bruffione e arriva al già citato passo di Brealone.

 

Discesa bella bella su sentiero scassato ma non difficile. Dal passo si scende ancora a sinistra per qualche centinaio di metri, sempre sul sentiero 258, poi si prende a destra per risalire dolcemente al passo delle Cornelle su traccia militare. Da qui un sentiero scende sui prati (attenzione!) fino alla sottostante Malga delle Cornelle da dove una ripida stradina sterrata si tuffa verso Valle Dorizzo e la macchina. Dislivello 1250 metri.

Claudio Mafrici (claudio.mafrici@larena.it)

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