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Chi cerca trova: evoluzione e trasformazione delle ricerche online

Se pensiamo ad Internet e alla sua rapida evoluzione fatichiamo a collegarlo ad un concetto di storia e tradizione. Tutto sembra essere successo in fretta, in maniera così dirompente rispetto alla nostra quotidianità che tutto appare molto vicino a noi, anche e soprattutto da un punto di vista temporale.

Sembra infatti difficile da credere ma Google, uno dei veri simboli della trasformazione digitale, sta per compiere in questo 2023 i suoi primi 25 anni.

Le ultime ricerche ci raccontano come Google, inteso nella sua prima declinazione ovvero quella di motore di ricerca, raccolga oltre il 91% di market share essendo diventato nel tempo la principale fonte di accesso alle informazioni per gli utenti di tutto il mondo.

L’abbiamo detto, però, l’innovazione non ha tempo da perdere e anche quanto può sembrare consolidato e immutabile può diventare protagonista di nuove evoluzioni e trasformazioni.

il 68% delle esperienze web parte da una “domanda” su un motore di ricerca: parliamo quindi di un traffico gigantesco che però lascia fuori una parte, non banale, di nuovi percorsi che gli utenti intraprendono per relazionarsi con le informazioni online e tutta una serie di nuovi strumenti di ricerca che tradizionalmente non abbiamo considerato come veri e propri motori di ricerca ma che di fatto lo sono diventati.

Il secondo motore di ricerca al mondo, ad esempio, non è uno strumento nato con questo scopo. Stiamo parlando di YouTube, la piattaforma di video sharing sempre di proprietà di Google, nonché il sito più utilizzato dagli utenti per cercare informazioni su aziende, prodotti, servizi, mete turistiche e non solo. Informazioni che gli oltre 2,6 miliardi di utenti che frequentano YouTube mensilmente ricevono poi in forma multimediale con immagini e suoni. Lo stesso processo che accade all’interno di un’altra piattaforma che è stata capace in brevissimo tempo di diventare sempre più “strumento di ricerca” per gli utenti: TikTok.

Uno studio di inizio 2023 racconta infatti che TikTok è diventato il motore di ricerca preferito dalla Gen Z per diversi motivi: la velocità di accesso alle informazioni, la necessità per gli utenti di avere un contenuto sintetizzato a facilmente accessibile e la fiducia in un algoritmo capace di adattarsi in maniera sempre più precisa alle abitudini e alle preferenze di chi effettua una ricerca.

Pensateci, tra le ricerche più frequenti che effettuiamo ogni giorno ci sono prodotti da acquistare di qualsiasi categoria. Ecco quindi un altro player che sta conquistando fette di traffico sempre più importanti: Amazon. Quante volte infatti ci capita di iniziare la ricerca di un prodotto proprio valutando l’offerta del più famoso retail on-line al mondo, indipendentemente dalla volontà di concludere l’acquisto? Lo utilizziamo non solo come alternativa ad un luogo fisico o un altro e-commerce, ma certi di aspettandoci di trovare tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno, un grande numero di recensioni di utenti che ci consigliano o meno quel prodotto e tanti altri elementi per conoscerlo al meglio. E se volessimo un ultimo esempio a riprova dell’evoluzione delle nostre ricerche online pensiamo all’utilizzo di piattaforme turistiche come Booking.com come principale accesso alle informazioni sui nostri viaggi.

Elementi che rendono sempre più strategico il concetto di “farsi trovare online” con la nuova consapevolezza che, oggi più che mai, è sempre più indispensabile la creazione di una rete di canali interconnessi personalizzata sull’aziende e la loro offerta.

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