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COMUNICAZIONE

Social media e vino:
istruzioni per l’uso
nel libro della Sgarzi

La giornalista e sommelier. L'autrice spiega le strategie online per una promozione efficace
Barbara Sgarzi (a sin.) ed Elena Traverso
Barbara Sgarzi (a sin.) ed Elena Traverso
Barbara Sgarzi (a sin.) ed Elena Traverso
Barbara Sgarzi (a sin.) ed Elena Traverso

I social network sono una grande opportunità di comunicazione per le Pmi, in particolare per le aziende vitivinicole; ma gestire efficacemente Facebook, Twitter o Instagram non è semplice. Barbara Sgarzi, giornalista e sommelier, nelle pagine del suo libro «Social Media Wine; strategie, strumenti e best practice per comunicare il vino online» (Apogeo), propone alcune risposte sulla comunicazione e il marketing del vino nell'epoca dei social media per promuovere uno dei prodotti di punta del Made in Italy.

 

Nel corso della presentazione a Verona alla libreria Feltrinelli, moderata da Elena Traverso e organizzata con Ferpi Triveneto, l'autrice ha rilevato che la discriminante è il modo in cui tali piattaforme vengono usate, soprattutto in un settore come l'agroalimentare, che nel Veneto conta 65mila imprese agricole con oltre 63mila addetti e un export da 7 miliardi di euro; le esportazioni di vino veronese, da sole, valgono circa un miliardo. Dopo aver osservato le modalità con cui produttori, wine blogger, wine influencer e sommelier utilizzano i social, la Sgarzi nel suo libro passa all'analisi dei canali più rilevanti e dei relativi strumenti, mostrando come creare interazione tra un'azienda e i consumatori: una guida per fornire al lettore esempi da seguire e applicare alla propria realtà.

 

«Gli account social sono ben indicizzati: quindi attenzione ad aprirli, poi bisogna anche seguirli», avverte l'autrice. «I social sono i nostri biglietti da visita. Preferibile fare meno account ma più curati, meno post ma scritti meglio. E non si può certo rinunciare al sito aziendale per privilegiare i social». Il caso di successo del Prosecco sui social non si può ignorare; bastano però budget anche bassi per gestire i nuovi media con contenuti originali. L'Amarone ad esempio, ha detto la Sgarzi, «non ha bisogno di una comunicazione urlata». Particolare attenzione è stata riservata all'enoturismo, che muove circa 14 milioni di persone e richiede da parte delle aziende un'attenzione costante, come sottolineato da Nicola Campagnola della Tenuta Santa Maria Valverde di Marano di Valpolicella.

Laura Zanoni

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