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LA SECONDA ANNATA

Progetto De Buris,
cresce l’Amarone
di Tommasi

La quarta generazione della famiglia Tommasi
La quarta generazione della famiglia Tommasi
La quarta generazione della famiglia Tommasi
La quarta generazione della famiglia Tommasi

Un progetto enologico-culturale su cui Tommasi Family Estates sta investendo molto, e che ha rafforzato la quota di mercato nazionale: si chiama «De Buris» e riguarda l’omonimo Amarone riserva e il restauro della storica villa veneta di San Pietro In Cariano dell’azienda. L’annata 2009 del De Buris Amarone della Valpolicella Classico doc Riserva verrà presentata mercoledì al Mudec, a Milano. E questa seconda annata del progetto voluto dalla famiglia Tommasi si arricchisce quest’anno dell’aggettivo «illustre», alludendo ai quattro illustratori italiani - Giacomo Bagnara, Andrea Mongia, Antonio Sortino e Alice Piaggio - ai quali la famiglia di vitivinicoltori ha affidato il compito di rappresentare «il Tempo, il Luogo e il Patrimonio» attraverso il linguaggio dell’illustrazione.

 

«Con De Buris abbiamo voluto raccontare il passaggio generazionale, ma ancor più vogliamo celebrare il territorio a cui apparteniamo e che ci ha visti crescere, non solo con un grande Amarone ma anche con un progetto di comunicazione per noi innovativo che si rivolge ad un pubblico ampio e con valori profondi», spiega l’enologo Giancarlo Tommasi. Con sei tenute vitivinicole in cinque regioni d’Italia - Tommasi in Veneto, Caseo in Lombardia, Casisano a Montalcino e Poggio al Tufo in Maremma Toscana, Surani in Puglia e Paternoster in Basilicata, e con la partneship con Tenuta La Massa nel Chianti Classico - la famiglia Tommasi, alla quarta generazione, vuole valorizzare tutti questi territori, legandosi a un percorso di sostenibilità e di ospitalità. L’attenzione all'accoglienza è concretizzata nelle strutture di Villa Quaranta in Valpolicella, Albergo Mazzanti, Caffè Dante Bistrot a Verona e Agriturismo Poggio al Tufo a Pitigliano, in Maremma Toscana. L’Amarone De Buris, prodotto in un numero limitato di bottiglie e che si posiziona nel settore «luxury», si rivolge, oltre che a quello italiano, ai principali mercati di riferimento esteri dell’azienda, tra cui Stati Uniti, Canada, Germania, Scandinavia, Svizzera, Regno Unito ma anche Asia, soprattutto Cina e Hong Kong.

 

Proprio la Cina è stata l’ultima tappa del «De Buris Grand Tour» che ha toccato vari Stati presentando eventi legati alla cucina italiana di alta gamma e masterclass. Particolare attenzione è riservata ai mercati asiatici: incontri formativi e commerciali per raccontare l’Amarone ad un pubblico «pronto a prodotti di alta gamma». Come accade per i «Millennials», target in crescita per Tommasi. La produzione complessiva dell’azienda è di 3 milioni di bottiglie, e il fatturato 2018 è in crescita di un milione rispetto al 2017, arrivando a 29 milioni. Per la distribuzione, la collaborazione con la rete commerciale Italia e quella con l’alta ristorazione e le enoteche hanno consentito di generare interesse per un vino di alta gamma.

 

Nel frattempo, arrivano i riconoscimenti delle principali guide per De Buris Amarone della Valpolicella classico doc Riserva 2009, tra cui il punteggio di 95/100 della rivista Robert Parker wine advocate, i Tre bicchieri del Gambero Rosso, i 5 grappoli di Bibenda, i 96/100 punti di Doctor Wine di Daniele Cernilli.

Laura Zanoni

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