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Enograstronomia

Pagelle del Gambero Rosso: ecco le eccellenze veronesi

Doppio brutto scivolone in terra veronese per la «Guida ai ristoranti del Gambero Rosso».

Tra i migliori ristoranti, quelli con due forchette (il massimo sono tre) recensisce anche il Degusto di San Bonifacio del giovane talento Matteo Grandi, trenta’nni anni e una stella Michelin. Il problema è che il Degusto è chiuso da qualche mese, perché il ragazzo ha accettato una sfida ambiziosa, quella di sostituire nel salotto buono di Vicenza, di fronte alla Basilica, Lorenzo Cogo. Oltre a questo, gli ispettori della guida hanno commesso un altro grave errore, «recensendo» un altro locale chiuso da tempo questa volta, Sottocastel ad Arbizzano di Negrar. Splendida e coccolosa trattoria dove si mangiava come dalla nonna (quella brava a cucinare però) che però ha chiuso definitivamente. Tornando all’errore più grossolano e fastidioso, Grandi ha preso in gestione il bistrò, Gran caffè Garibaldi a Vicenza e il ristorante stellato all’ultimo piano il «Matteo Grandi in Basilica». Il Degusto a San Bonifacio per il momento ha le serrande chiuse. Del passaggio di consegne hanno scritto più volte giornali e siti web nazionali, e ovviamente anche L’Arena. Incredibile che gli ispettori del Gambero non si siano accorti di nulla. La scheda a onor del vero non consente di affermare se il ristorante sia stato effettivamente visitato oppure no, essendo molto generica, senza citazione di piatti, per cui il giallo rimane e pure la brutta figura. «Noi comunque siamo felici della recensione - commenta Grandi - premia i sacrifici fatti, siamo tra i migliori ristoranti in assoluto. La svista del trasloco credo sia una dimenticanza in un anno drammatico».

 

E ora veniamo agli altri ristoranti. Verona purtroppo continua a non avere un tre forchette, l’eccellenza in terra scaligera si ferma a due. Si confermano la Casa degli Spiriti a Costermano, l’Artigliere a Isola della Scala con Davide Botta, la Vecchia Malcesine di Leandro Luppi a Malcesine, i 12 Apostoli con Mauro Buffo a Verona, il Capitan de la Cittadella, Casa Perbellini di Giancarlo Perbellini, il Desco con Matteo Rizzo e l’Oste Scuro a con Simone Lugoboni sempre in città.

Le trattorie a due gamberi sono: Al Pescatore a Brenzone, Corte Verzè a Cazzano, La Torre a Mezzane, Antica Trattoria Fattori a Roncà, Osteria del Fil de Fero a Sommacampagna, 13 Comuni a Velo, Alcova del Frate a Verona, Antonio e Rita San Michele Extra, Al Bersagliere in città.

I wine restaurant con due bottiglie: Enoteca della Valpolicella, Antica Bottega del Vino, SignorVino e Osteria Sottoriva a Verona.

I migliori bistrot con due pentole sono: Al Callianino a Montecchia con Alberto Mori, Locanda 4 Cuochi e Giancarlo Perbellini Pop Up a Verona.

Due le novità eccellenti non presenti nella guida dello scorso anno: La Cru di Villa Balis Crema a Grezzana con Giacomo Sacchetto e Da Aldo a Legnago con Galliano Pasetto entrambi con una forchetta. L’Oseleta di Villa Cordevigo oltre a perdere lo chef Giuseppe D’Aquino, perde anche le due forchette e riparte da zero.

Alberto Tonello

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