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L’oca di San Martino regina della tavola

L’oca piatto tipico di Paitone
L’oca piatto tipico di Paitone
L’oca piatto tipico di Paitone
L’oca piatto tipico di Paitone

Al ragù o in salmì, arrosto o in umido: l’importante è che non manchi la portata principale, ovvero l’Öc de San Martì, «l’oca di San Martino». Così come lo spiedo di Serle o di Gussago, il manzo all’olio di Rovato e l’Os de Stoméch di Lonato, anche Paitone avrà presto il suo piatto tipico comunale, probabilmente in futuro riconosciuto attraverso una De.Co. (denominazione comunale): verrà servito in tutti i ristoranti del paese, sarà protagonista di una sagra lunga circa un mese (dalla fine di ottobre alla terza settimana di novembre) in cui verrà proposto in abbinamento a menu e serate speciali.

In paese se ne parla da un po’, adesso si comincia davvero: la ricetta «ufficiale» verrà selezionata tra le cinque presentate dai cinque ristoranti storici del paese (Il Tagliere d’Oro, la Trattoria da Tindaro, l’antica trattoria Il Leone, l’agriturismo El Cioci, l’antica osteria Due Corone) durante una due giorni con tanto di giuria di esperti e che andrà in scena il 15 e il 16 luglio.

Top secret le ricette al momento: sono state consegnate in busta chiusa ieri pomeriggio in municipio.

VERRANNO svelate soltanto la prossima settimana, degustate e poi giudicate. Il vincitore avrà l’onore di aver cucinato per primo il piatto tipico di Paitone. Sarà una gara, ma nel segno del fair play: le ricette sconfitte non saranno dimenticate, ma potranno essere riproposte dai ristoratori anche a rotazione tra di loro. Operazione nostalgia: già nei menu degli anni ’50 veniva servito il paté d’oca, facendo un salto indietro nei secoli la carne d’oca era considerata una primizia fin dal medioevo, spesso accompagnata con le castagne e il vino novello. Ma delle ricette originali non v’è traccia: «La ricetta probabilmente esisteva ma è andata perduta - fanno sapere dall’Ecomuseo del Botticino, che tra l’altro si occuperà attivamente della promozione del nuovo piatto - anche perché la cucina non sta mai ferma». Il piatto sarà accompagnato da un logo realizzato ad hoc dai grafici Alice e Stefano Piovani, che sarà affisso in tutti i ristoranti che cucineranno la prelibatezza made in Paitone. Fervono i preparativi, ma con una sorpresa: padrino de l’Öc de San Martì sarà lo chef gardesano Andrea Leali, a soli 23 anni già una stella emergente della ristorazione italiana. Insieme al fratello Marco ha aperto nel 2012 l’osteria Pijei a Cunettone di Salò. Nel maggio del 2016 i fratelli Leali hanno coronato il sogno di una vita aprendo il ristorante «Casa Leali», al piano terra della casa di famiglia.A.GAT.

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