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CONSORZI DI TUTELA

L'Arcole si tinge di rosa e rilancia con il Pinot grigio

Novità: tipologia rosato, superiore, nero Riserva e Garganega in etichetta. Faedo: prodotto identitario
Stefano Faedo, presidente del Consorzio di tutela Arcole doc
Stefano Faedo, presidente del Consorzio di tutela Arcole doc
Stefano Faedo, presidente del Consorzio di tutela Arcole doc
Stefano Faedo, presidente del Consorzio di tutela Arcole doc

L'Arcole doc, denominazione bianco-rossa che gioca la sua partita enologica a partire da Verona e da Vicenza, punta l'attenzione sul Pinot grigio, tipologia capace di stabilire un trend nel mondo. Lo ha dimostrato l'approvazione della modifica al disciplinare di produzione nell'assemblea dei soci del Consorzio di tutela lo scorso febbraio. Si è stabilito di introdurre la specifica superiore per il Pinot grigio e la tipologia Pinot grigio rosato. Verrà reintrodotta, inoltre, la varietà Garganega in etichetta e si è deciso di dare ancora più risalto all'Arcole Nero riserva. Una volta che sarà concluso l'iter burocratico il Consorzio auspica, possibilmente dalla prossima vendemmia, di rendere attive le modifiche nel disciplinare che, pertanto, prevederà le tipologie di vini Arcole bianco fermo, passito, spumante e frizzante, Arcole rosso, Arcole rosato fermo e frizzante e Arcole nero. Il nome Arcole sarà seguito dai vitigni singoli Pinot grigio (anche rosato e con la menzione superiore), oppure Garganega, Chardonnay fermo e frizzante e Merlot. La menzione riserva verrà riservata alle tipologie Arcole rosso, Arcole Merlot e Arcole Nero. Le modifiche del disciplinare con focalizzazione sulla produzione sul Pinot grigio giungono in un momento di successo internazionale per questo vino, che richiede, però, azioni di tutela. «In questi anni l'intera denominazione ha lavorato per valorizzare la nostra produzione, preparando le basi per essere più incisivi sul mercato e fornire un prodotto distintivo e identitario», spiega Stefano Faedo, presidente del Consorzio. «Le scelte che riguardano Pinot grigio, Garganega e il risalto attribuito alle riserve, specialmente dell'Arcole Nero, sono un segno della volontà di evidenziare il fortissimo legame con il territorio». In base agli ultimi dati del Consorzio, la doc berico-scaligera ha segnato una crescita trainata proprio dal Pinot grigio, che oggi vede la sua tipologia rosata spopolare sul mercato inglese. L'Arcole doc annovera 5.080 ettari vitati, con una superficie aumentata del 13% negli ultimi 6 anni e imbottigliamenti che hanno raggiunto gli 8.500 ettolitri (pari a 1.100.000 bottiglie), tutti destinati ai mercati esteri (Regno Unito in primis). A fronte di queste stime produttive positive si sta anche valutando la misura dello stoccaggio per l'annata 2020 per riequilibrare il mercato e garantire redditività ai viticoltori.

MONICA SOMMACAMPAGNA

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